“Amo questa Chiesa e amo tutti voi”

Un anno con monsignor Francesco Cavina

Sabato 26 gennaio, presso la chiesa del Corpus Domini a Carpi, si è svolta la concelebrazione eucaristica in ricordo del primo anniversario di ordinazione di monsignor Francesco Cavina e del suo ingresso in Diocesi.
Dinnanzi ai numerosi fedeli presenti e a diversi sacerdoti, don Carlo Malavasi, Vicario Generale, ha espresso al Vescovo il suo saluto e ringraziamento, ricordando le difficoltà incontrate in questo primo anno, la perdita di tanti sacerdoti, il terremoto, e le dure prove che hanno segnato tutti. “Gli occhi lavati da molte lacrime vedono più lontano”, ha osservato don Malavasi, che ha poi espresso parole di speranza e di riconoscenza: “la nostra Chiesa c’è! Non è caduta! E’ viva ed è bella! Grazie perché lei Eccellenza la vede così e ce lo ricorda spesso”.
Nell’omelia monsignor Cavina, ripercorrendo il suo primo anno nella Chiesa di Carpi, ha ringraziato per le diverse manifestazioni di affetto, amicizia e autentica obbedienza ecclesiale dei suoi parroci e dei tanti laici di cui ha sentito il sostegno. Ringraziando i sacerdoti, in particolare quelli stranieri, per la loro indispensabile presenza, il Vescovo ha anche proposto un gesto comunitario per chiedere il dono di nuove vocazioni: una marcia penitenziale dalla parrocchia del Corpus Domini al santuario della Madonna dell’Aiuto di Santa Croce che si concluderà con la santa messa, con ritrovo alle 6.30 della mattina per cinque primi sabati del mese a partire dal mese di marzo.
Congedandosi poi al termine della concelebrazione, monsignor Cavina ha raccolto l’applauso sincero e prolungato dell’assemblea quando ha rinnovato i suoi sentimenti di gratitudine e spiegato con ironia come mai non fosse affatto pentito di aver accettato di essere vescovo della Diocesi di Carpi. Prima di tutto si è rivolto al clero diocesano, per la testimonianza di fedeltà e di collaborazione: “Come in tutte le famiglie – ha ricordato – ci sono divergenze e punti di vista diversi ma poi tutto si ricompone nella comprensione e ci si vuole anche più bene”. Il secondo motivo di incoraggiamento è l’affetto delle persone che ha sentito sempre molto vicine nei gesti concreti e nella comunione spirituale attraverso la preghiera. “Posso dire, con sincerità che amo questa Chiesa e amo tutti voi, indistintamente”, ha concluso Monsignor Cavina.