Ass. Argonauti, incontro su Vaclav Havel

“…In realtà le cose stanno diversamente: in genere l’uomo si accorge e prende coscienza di essere un dissidente quando lo è già da un pezzo, e questa situazione è l’esito delle concrete prese di posizione nella vita, suggerite da motivi ben diversi che non siano la ricerca di questo o quel titolo, e le sue prese di posizione e il suo lavoro concreto non sono l’esito di un precedente proposito di essere un dissidente. Insomma, la dissidenza non è una professione, anche se uno le dedicasse 24 ore al giorno; è invece inizialmente e soprattutto una posizione esistenziale che per di più non è monopolio di coloro che si fregiano del titolo di dissidente…”. Václav Havel. Il potere dei senza potere (Italian Edition – Itaca).

Basta leggere alcune righe del celeberrimo testo di Vaclav Havel (1936-2011) Il potere dei senza potere per rendersi conto della presa che quelle parole hanno ancora. L’istigazione a vivere, a vivere davvero, che contengono non passa inosservata, è ancora capace di ridestare il nostro desiderio di autenticità come, ormai un’epoca fa, ridestò quello della nazione cecoslovacca, lassù nel cuore dell’Europa. Ritornare a dialogare di Havel potrà mai servirci? Oggi a seguito di una escalation del progresso tecnologico, di guerre, di crisi economiche e sanitarie globali, sembra di stare non a trent’anni dai fatti che videro protagonista Havel, ma in un’altra epoca. Chi era Havel? Certo un uomo che ha lasciato un segno nella storia, che ha determinato il passaggio della sua nazione, la Cecoslovacchia, da un governo totalitario alla democrazia (1989). Senza uccidere, senza rubare, senza mentire. Il passaggio alla democrazia venne guidato non cedendo alla vendetta. Non dominò il risentimento, non l’ostracismo, ma la volontà di vita, vita che poteva finalmente uscire dai meandri e dai sotterranei della vecchia Praga per distendersi al sole nelle sue belle piazze e fiorire. Una vita nuova, autentica, vera, sincera. Questo, col contributo di Havel e dei chartisti, succedeva in Europa a poco più di mille chilometri da qui, tra la fine del secolo scorso e l’inizio dell’attuale. Della vita di Vaclav Havel e della sua azione politica si parlerà domenica 13 settembre alle 18 a Modena (presso il Centro Casa Famiglia di Nazareth, Strada Formigina, n. 319) su iniziativa dell’associazione Gli Argonauti, con l’intervento del giornalista Ubaldo Casotto.

Chi è Ubaldo Casotto. Torinese, da responsabile pubblicità e marketing di una casa editrice approda al giornalismo nel 1991. Lavora in Rai al programma “Il coraggio di vivere”, di cui è autore, in Mediaset e nel 1996 passa alla carta stampata come vicedirettore esecutivo del Foglio di Giuliano Ferrara fino al 2008, anno in cui passa con lo stesso incarico al Riformista di Antonio Polito. Nel 2013-2015 è capo ufficio stampa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Attualmente lavora per la Fondazione “Costruiamo il futuro”, di cui è direttore scientifico, e per l’Intergruppo parlamentare della Sussidiarietà, organizza scuole di formazione politica, fa il curatore di mostre e collabora con Il Foglio. Ha scritto: “G.K. Chesterton, l’enigma e la chiave”, “Il cielo in una stanza. Benvenuti a casa Chesterton”, “I mostri, i santi e la rana. Percorso guidato sul Duomo di Milano” e “Il potere dei senza potere. Interrogatorio a distanza con Václav Havel”.

Info: domenica 13 settembre alle ore 18.00 a Modena presso Centro Casa Famiglia di Nazareth, Strada Formigina, n. 319. Per poter partecipare è necessario prenotarsi online e, per chi non riuscisse a partecipare, sarà possibile seguire l’evento in live streaming. Ulteriori informazioni su prenotazione e live streaming sono presenti sul sito gliargonauti-carpi.org. In caso di mancata partecipazione di persona, si è pregati di dare tempestiva comunicazione a info@gliargonauti-carpi.org per poter liberare i posti.

Ingresso con mascherina e rispetto distanziamenti.

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