Celebrata la festa di San Bernardino da Siena

L’omelia del Vescovo monsignor Francesco Cavina

Ampia e sentita la partecipazione dei carpigiani alla processione e alla concelebrazione eucaristica presiedute dal Vescovo monsignor Francesco Cavina nella festa del Patrono, San Bernardino da Siena, lo scorso 20 maggio. Presenti, come di consueto, le autorità civili e militari, i rappresentanti della società civile e delle realtà di volontariato. “Il nostro Santo – ha affermato il Vescovo nell’omelia – ha pronunciato il primo discorso della storia contro il vizio del gioco. Egli tenne questo primo discorso proprio il 20 maggio del 1423 a Bologna, a cui fece seguito un falò di dadi, carte ed altri giochi in Piazza Maggiore. Purtroppo, con buona pace di San Bernardino, nella nostra società il gioco d’azzardo è divenuto una vera e propria piaga sociale. Gli italiani sono il popolo che nel mondo spende di più in azzardo: 85 miliardi di euro nel 2012. Nascono spontanee alcune domande: E’ questo lo sviluppo che vogliamo? O ancora più profondamente: Come siamo giunti a tanto?”. La risposta a questi interrogativi va ricercata, secondo monsignor Cavina, in una duplice direzione. “La prima: l’uomo è diventato un oggetto strumentale al potere del più forte. La seconda causa è dovuta al fatto che l’uomo è stato amputato dell’eterno. Se la vita finisce qui conta solo l’apparenza e il possesso. Papa Benedetto XVI definì questo materialismo come ‘la cultura della morte’ dalla quale è possibile uscire solo con un ritorno ad una visione trascendente dell’uomo”. San Bernardino, nel suo tempo, ha sottolineato il Vescovo, “ebbe l’intuizione che Cristo era l’annuncio di cui gli uomini avevano bisogno. Si tratta di una intuizione ancora attuale perché Cristo, per tutti morto e risorto, possiede un valore salvifico universale capace di rinnovare le cose e di vivificare l’uomo in tutte le dimensioni della sua esistenza”. Dunque, al nostro Santo Patrono, ha concluso, vogliamo chiedere di proteggere tutti i nostri fratelli che soffrono per la fedeltà al Nome di Gesù e per noi chiediamo di rimanere fedeli o di riscoprire la gioia di appartenere al Signore, Maestro di umanità e fine della storia”.
Il testo integrale dell’omelia del Vescovo è scaricabile qui sotto e nella sezione Documenti del sito.