Celebrate le esequie di Mamma Teresa

Il Vescovo Erio Castellucci che ha presieduto il rito delle esequie con il Vescovo emerito mons. Elio Tinti

Una Cattedrale gremita da oltre un migliaio di fedeli ha accolto martedì 13 agosto il feretro di Mamma Teresa per un saluto gioioso come ha ricordato il Vescovo Erio Castellucci che ha presieduto il rito delle esequie con il Vescovo emerito mons. Elio Tinti e numerosi sacerdoti giunti dalle diocesi di Modena, Bologna, Rimini, presente anche una delegazione di Nomadelfia.
Il brano evangelico scelto “guardate gli uccelli del cielo…i gigli del campo…” lungi da essere una bella poesia perché la Provvidenza di Dio è divenuta reale nella vita di Mamma Teresa nella sequela di Mamma Nina. Mons. Castellucci ha sottolineato questo aspetto della vita terrena dei santi: la loro capacità di affidarsi e non di affannarsi pur essendo artefici di grandi opere e imprese anche dal punto di vista umano. Questo il segreto di una vita realizzata in pienezza come quella di Mamma Teresa.
Ringraziamo il Signore, ha concluso il Vescovo Castellucci, per il dono della vita di Mamma Teresa alla Chiesa e città di Carpi e alla Chiesa tutta. Non saremo più orfani perché ora la benedizione di Mamma Teresa dal cielo sarà ancora più presente ed efficace nella vita di chi si affida alla sua intercessione.
A conclusione delle esequie don Massimo Dotti ha letto un profilo biografico di Mamma Teresa e il canto dell’assemblea l’ha accompagnata per l’ultimo viaggio verso il cimitero di Carpi.
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Profilo biografico letto da don Massimo Dotti

Se don Zeno volle che il suo funerale fosse una festa, mamma Teresa non avrebbe certamente accettato un funerale troppo triste! Non amava le cose tristi, i musi lunghi, le complicazioni, le lamentele… di solito si metteva a scherzare e a prendere in giro!

In questi ultimi anni abbiamo visto svilupparsi in lei, coll’avanzare della età, un atteggiamento sereno, giocoso, a tratti fanciullesco, con il quale riusciva a minimizzare, sdrammatizzare e relativizzare le questioni un po’ troppo complicate che mai mancavano. Sempre con il sorriso!

Mamma Nina aveva instillato in tutte loro un grande desiderio di Cielo, proprio una voglia grande di paradiso, che trapelava di continuo nelle parole e nelle preghiere e che, allo stesso tempo, le teneva ben piantate su questa terra e capaci di farsi carico, con tenacia e un grande spirito di sacrificio, di questioni molto-molto concrete. E in questo mamma Teresa è stata proprio una mamma.

L’amore per Gesù era il centro di tutto. Il nome di Gesù, sempre sulle sue labbra. Il Crocifisso appeso al collo, quello della sua consacrazione, (nel lontano 1947) continuamente accarezzato, coccolato, a volte rimproverato con parole forti o esortazioni cariche di tenerezza. Il suo amore per Gesù crocifisso! Mamma Teresa ha vissuto ed è morta da donna innamorata di Gesù.

Non si era spento in lei il senso di meraviglia per la chiamata ricevuta… e dopo tanti anni continuava ad esserne sorpresa. Così come per la scelta di mamma Nina di ‘fare a metà’ (quel pomeriggio… al cinema Eden…) affidandole la responsabilità dell’opera dopo di lei. Ora potrà finalmente farsi spiegare dall’interessata, quello che sosteneva di non avere mai capito del tutto!

Diceva che occorre ‘andare con i tempi’ e, nei confronti di Agape (nata come un innesto non sempre facile da integrare) ha avuto sempre parole benevole e di grande incoraggiamento. Le sembrava un sogno, il sogno di mamma Nina, che i bimbi potessero essere accolti insieme alle loro mamme e fare con loro un percorso di rigenerazione e di speranza.

Un ultimo ricordo, un po’ personale…

Quando si partiva dalla Casa e la si salutava, scendendo le scale, raggiungendo la porta, si continuava a sentire l’eco di mamma Teresa che ringraziava Gesù per l’incontro avuto. “Come sei carino Gesù! Che regalo che mi hai fatto anche oggi! ecc ecc”.

Ora che te ne sei andata tu,  vorremmo provare noi, a portare nel cuore e nella vita, l’eco, il profumo di quella benedizione che sei stata per la nostra chiesa e per la nostra città. Imparare a lodare Dio! E’ come Maria nel Magnificat, prolungare nella riconoscenza al Padre, la lode per le grandi cose che il Signore ha fatto per noi.