23 maggio Colletta alimentare

Il 23 maggio, in occasione dea festa del Patrono - promossa da Porta Aperta, Caritas, Ho Avuto Sete e Comune di Carpi

Ecco le volontarie e i volontari che Sabato 23 Maggio hanno reso possibile la raccolta alimentare #s.o.spesa.
Grazie a tutti gli organizzatori, i collaboratori, i partner, i DONATORI, per la sensibilità e l’attenzione verso le persone in difficoltà.

  

 

Portando sollievo a tante famiglie

Nasce dalla collaborazione di varie realtà del territorio la colletta alimentare in programma per sabato 23 maggio, in occasione della festa del Patrono San Bernardino da Siena. La organizzano, infatti, Porta Aperta Carpi, Caritas Diocesana, Ho Avuto Sete Onlus, Comune di Carpi e Unione Terre d’Argine, con la collaborazione dell’Agesci Zona di Carpi e del Comitato Festa del Patrono. L’iniziativa intende rilanciare e allargare, per così dire, il bacino di utenza di una delle tre azioni del progetto “Carpi non spreca” – ripartito nel 2014 dalla sinergia fra Caritas Diocesana, Porta Aperta Carpi, Servizi Sociali del Comune di Carpi e Unione Terre d’Argine -, ovvero S.O.Spesa. Presso supermercati ed esercizi commerciali, che espongono appunto il marchio di “Carpi non spreca”, i clienti potranno donare nella giornata di sabato 23 maggio, mentre faranno la propria spesa, generi alimentari a lunga conservazione, prodotti di parafarmacia e per l’igiene, prodotti per l’infanzia, materiale scolastico e di cancelleria. Sarà possibile depositarli in appositi contenitori posti vicino alle casse. Rispetto a quanto è avvenuto finora, i beni raccolti saranno destinati non solo a Porta Aperta ma anche alle Caritas parrocchiali del territorio di Carpi, che poi li distribuiranno, a loro volta, alle famiglie nel bisogno. La prospettiva è quella di porre le basi per una sorta di gemellaggio fra le Caritas e i supermercati, che aderiscono, situati nei rispettivi territori parrocchiali. Oltre ai volontari di Porta Aperta, saranno presenti negli esercizi commerciali per la raccolta – le norme di sicurezza impongono di non svolgere attività di divulgazione e di sensibilizzazione – gli scout dell’Agesci, che si sono messi a disposizione per l’emergenza coronavirus e hanno frequentato i corsi di formazione coordinati dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile. Ho Avuto Sete ha inoltre diffuso, tramite i suoi canali social, l’invito a chi volesse aderire come volontario. Semplice e alla portata di tutti, la raccolta, così organizzata, mette a frutto le modalità già sperimentate, lungo tutto l’anno, da S.O.Spesa: non è, dunque, necessario fare grandi acquisti, basta anche un pacco di pasta o di zucchero, piccoli contributi che, messi insieme, possono portare un po’ di sollievo a chi fatica quotidianamente – si pensi alle preoccupazioni di tanti padri e madri per i propri figli – a mettere qualcosa da mangiare sulla tavola. Come risposta ai bisogni riscontrati sul nostro territorio e in concomitanza con la pubblicazione dell’indagine nazionale condotta da Caritas Italiana, che ha rilevato disagi crescenti per le famiglie a causa delle conseguenze della pandemia, questa iniziativa congiunta fa dunque appello tutti gli uomini e le donne di buona volontà. E ci ricorda che, tramite l’azione S.O.Spesa di “Carpi non spreca”, continuativa durante tutto l’anno nei supermercati aderenti, è possibile donare in qualsiasi momento.

Questi i punti vendita che hanno aderito finora alla raccolta del 23 maggio: Conad Cibeno Pile; Conad Pezzana; Conad Marx; Conad Galilei; Conad Fossoli; Sigma via Cuneo; Sigma via Ugo da Carpi; Coop Magazzeno; Coop Sigonio; Ipercoop Il Borgogioioso.

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Rilevazione sull’emergenza coronavirus: i dati di 101 Diocesi in Italia

Aumentano le nuove povertà

Caritas Italiana, al fine di monitorare e mappare le fragilità e i bisogni dei territori in questa fase di emergenza socio-sanitaria legata al Covid 19, ha avviato una rilevazione nazionale condotta dal 9 al 24 aprile. Sono stati raccolti i dati di 101 Caritas Diocesane (il 46% del totale). Il 98% delle Caritas che hanno risposto registra un aumento dei bisogni occupazionali riguardanti soprattutto chi, prima dell’emergenza, poteva contare su un impiego precario, stagionale o magari irregolare, o ancora piccoli commercianti, giostrai o circensi costretti alla stanzialità. I dati evidenziano anche un accentuarsi delle problematiche familiari, dei bisogni legati alla salute, in modo particolare del disagio psicologico e psichico. Così il numero dei “nuovi poveri” risulta più che raddoppiato rispetto alla situazione di pre-emergenza (si è registrato un incremento del +105%). Riguardo alle richieste, si evidenzia soprattutto un aumento delle domande di cibo e beni di prima necessità, di sussidi ed aiuti economici a supporto del pagamento di utenze e affitti, del sostegno socio-assistenziale, di lavoro e alloggio. Cresce anche la domanda di orientamento sulle misure di sostegno pubbliche, così come la richiesta di aiuto nella compilazione delle domande. Le Caritas Diocesane hanno attivato nuovi servizi legati all’ascolto e all’accompagnamento telefonico, supportando sino ad oggi oltre 22mila famiglie; la fornitura dei pasti con consegne a domicilio di cui hanno beneficiato circa 56.500 persone; il potenziamento di empori/ market solidali, o ancora la fornitura di dispositivi di protezione individuale e igienizzanti (i beneficiari sono stati circa 290mila); le iniziative a supporto della didattica a distanza (fornitura di tablet, pc), l’assistenza ai senza dimora (rimodulata per garantire gli standard di sicurezza), le mense, l’acquisto di farmaci e i servizi di supporto psicologico. Una vivacità di iniziative e opere realizzate grazie alla disponibilità di centinaia di migliaia di volontari e operatori che da nord a sud del Paese non hanno fatto mancare il loro impegno quotidiano, anche durante questa pandemia; la stessa che ha causato casi di contagi e decessi anche tra loro.

Ufficio Studi Caritas Italiana