Com. St.54 del 18 aprile 2013 – Casa diocesana dell’accoglienza ‘Don Ivo Galavotti’


Diocesi di Carpi                 


comunicato n° 54


Carpi, 18 aprile 2013


 


 


Comunicato stampa


Casa diocesana dell’accoglienza


‘Don Ivo Galavotti’


Parrocchia di Sant’Antonio in Mercadello


Inaugurazione venerdì 19 aprile


 

La Casa diocesana dell’accoglienza intitolata a don Ivo Galavotti sarà inaugurata venerdì 19 aprile a Sant’Antonio in Mercadello, frazione di Novi di Modena. Alle 18.30 la Santa Messa presieduta dal Vescovo di Carpi monsignor Francesco Cavina. Seguiranno la cena comunitaria, il saluto delle autorità, e alle 20.45 l’incontro pubblico sul tema ‘La parrocchia come casa che accoglie’ con gli interventi di Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, e di don Dario Crotti della Comunità ‘Casa del Giovane’ di Pavia.
La Casa diocesana dell’accoglienza è affidata a Luca e Gabriella Luccitelli dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che già da alcune settimane abitano con le figlie presso la parrocchia di Sant’Antonio. Il progetto è stato promosso dalla Caritas diocesana e sostenuto tramite le offerte raccolte nelle parrocchie della diocesi in occasione della Quaresima di Carità ‘ consegnate al Vescovo durante la Messa Crismale del Mercoledì Santo ‘ e anche dalla Delegazione Caritas Lombardia che a seguito del terremoto è gemellata alla quinta zona pastorale. Il compito dei coniugi Luccitelli sarà quello di essere una presenza capace di animare la parrocchia, divenendo una sorta di punto di riferimento per la comunità.
La Casa, per il nome che porta, ben si inserisce nella storia del paese. E’ infatti intitolata a don Ivo Galavotti, per trent’anni parroco di Sant’Antonio in Mercadello. La sua memoria è particolarmente viva e grata nei parrocchiani per l’infaticabile opera pastorale e per la costruzione della nuova chiesa che venne inaugurata nel 1963. Il 9 aprile ricorreva il settimo anniversario della morte di don Galavotti, sacerdote umile e generoso, sempre pronto ad accogliere chiunque gli chiedesse un aiuto, anche materiale: era molto legato all’opera di don Zeno Saltini, Nomadelfia, e a quella di Mamma Nina, la Casa della Divina Provvidenza.