Don Luigi Lenzini, in preparazione alla beatificazione

Il vescovo Castellucci ha aperto le celebrazioni a Crocette di Pavullo e il 1° agosto sarà a Fiumalbo

Si è aperto il 21 luglio con una celebrazione presieduta dall’arcivescovo di Modena-Nonantola, mons. Erio Castellucci, l’anno di preparazione alla beatificazione del venerabile Servo di Dio don Luigi Lenzini. Nella data della morte del sacerdote, per il quale il 27 ottobre scorso Papa Francesco ha autorizzato il decreto con cui è stato riconosciuto martire, a Crocette di Pavullo si è svolto un primo momento di ricordo e preghiera (l’omelia di mons. Castellucci sul sito diocesicarpi.it).   Il 1° agosto, invece, l’arcivescovo celebrerà una messa alle 18 nella chiesa parrocchiale di Fiumalbo, al termine della quale verrà scoperta una pala d’altare dedicata a don Lenzini.

Don Luigi Lenzini nacque a Fiumalbo il 28 maggio 1881 e venne consacrato sacerdote nel 1904. Nel 1939 divenne parroco di Crocette, in quell’Appennino che nel 1944/45 divenne l’immediata retrovia della Linea Gotica, luogo di scontro tra le forze nazi-fasciste e le formazioni partigiane, mentre si attendeva l’arrivo degli angloamericani.

Come molti parroci, don Lenzini nascose persone braccate dagli occupanti e si prodigò per aiutare i suoi parrocchiani, di qualunque estrazione fossero. Le settimane successive alla Liberazione furono caratterizzate da scontri politici estremamente aspri: in questo contesto, don Lenzini parlava alto e forte in difesa della fede cattolica e contro la violenza. A messa ripeteva: “Mi hanno imposto di tacere, mi vogliono uccidere, ma il mio dovere debbo farlo anche a costo della vita”. Nella notte del 21 luglio 1945, un gruppo di ex partigiani sbandati irruppe in canonica, trascinando via l’anziano parroco, in camicia da notte. Il suo corpo fu rinvenuto alcuni giorni dopo, semisepolto in una vigna.