Editoriale n. 01 del 12 gennaio 2020

All’inizio di un nuovo anno

Memoria riconoscente

È iniziato il nuovo anno e insieme agli auguri, ai propositi e ai desideri di un futuro migliore, ecco puntuali i venti di guerra che soffiano dall’Oriente, le crisi riaperte nel Mediterraneo, il disastro ambientale provocato dagli incendi in Australia… In questo avvio del 2020 il messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace, già nel titolo, ha assunto un valore quasi anticipatorio degli eventi: “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”.

In assenza di questi tre fattori la pace inevitabilmente si allontana. Nonostante tutto, guai a fermarsi nel cammino di speranza per costruire un futuro migliore: così ha testimoniato Odoardo Focherini, il beato carpigiano ricordato il 1° gennaio nella messa presieduta del vescovo Erio Castellucci in occasione del 75° anniversario della morte nel sottocampo di Hersbruck in Germania. La Cattedrale gremita di fedeli, presenti le Autorità civili e militari, numerosi i sacerdoti concelebranti, le corali riunite… si può dire che un intero popolo si è ritrovato unito e ha reso evidente l’affetto e l’ammirazione verso questo fratello “cristiano normale, cioè santo; imbevuto di una fede diventata semplicemente carità”, per rendere una memoria “non vendicativa” ma che “si veste di riconoscenza”, come ha evidenziato nell’omelia monsignor Castellucci.

È lo spirito che dovrebbe animare anche la società civile e politica che si appresta a celebrare nel 2020 il 75° anniversario della fine del secondo conflitto mondiale e della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista. Una memoria che si fa storia reale “scritta nel cuore di Dio, scandita dall’impegno dei semplici, dall’off erta quotidiana del proprio lavoro e dagli affetti domestici” che per i credenti sono i “santi della porta accanto”, più laicamente tutte gli uomini e le donne di buona volontà che con il loro sacrificio hanno reso e rendono possibile per noi oggi la possibilità di godere della libertà e della democrazia nel rispetto della dignità di ogni persona. Quel popolo riunito in Cattedrale invita anche a riscoprire un’identità della Chiesa carpigiana che affonda le radici nei secoli ma che in modo particolare si è manifestato nella dimensione della carità e dell’impegno sociale attraverso fi gure di rilievo, più volte richiamate, nel XX secolo.

Un tema ripreso dalle meditazioni di monsignor Manicardi e che sarà sviluppato nel corso dell’anno proprio a partire dalla consapevolezza che “Gesù viene per rinnovare una società che ha prodotto già una cultura e un umanesimo elegante, ma che forse nel frattempo è diventata un po’ stanca e senza vitalità e bellezza… Abbiamo spesso la sensazione di qualcosa di avariato, di screpolato e bisognoso di una nuova cultura e bisognoso di un radicale “restyling” come accaduto per le nostre chiese e case dopo il terremoto.

C’è tanto da vivere, amare, pregare, servire, testimoniare anche in questo nuovo anno appena iniziato. Insieme, una comunità in cammino. Buon 2020 a tutti.

Luigi Lamma