Editoriale n. 31 del 15 settembre 2019

Al via un nuovo anno

La scuola guarda avanti

Siamo in un momento storico molto particolare: un crocevia di cambiamenti ambientali, economici, sociali, civili e geopolitici che si influenzano gli uni gli altri come in un vortice. Il cambiamento in atto è tumultuoso, veloce e noi fatichiamo a coglierlo nella sua complessità e nella sua portata perché ne siamo parte. La società dell’informazione ci proietta, a volte senza filtri, notizie di ogni tipo e i rischi sono l’overflow di comunicazioni che può generare indifferenza, oppure le fake news che alimentano ignoranza e superficialità. Anche a livello politico si fatica a trovare risposte adeguate perché le dinamiche e i problemi coinvolgono territori molto ampi e in mutamento dal punto di vista geopolitico, economico ed ambientale: gli immensi incendi che hanno devastato la terra durante l’estate appartengono a diversi stati dell’America latina, dell’Africa e dell’ex Unione Sovietica. I politici provano a dare risposte ma sono spesso risposte territoriali mentre i problemi hanno dinamiche sovranazionali e globali. E la tentazione di spostare l’attenzione non sui problemi veri ma su “altro” per incapacità di trovare le risposte vere, è forte. Difficile muoversi in questo marasma e il tutto è così veloce che non lo percepiamo: siamo come dentro all’occhio di un ciclone. La sfida è non farsi travolgere dal cambiamento ma anzi farne parte in modo costruttivo ed efficace. Come possiamo decifrarne le dinamiche, le criticità e le potenzialità per poter incidere positivamente sul cambiamento? In gioco c’è il nostro futuro anzi il futuro dei nostri ragazzi. Come fare? Difficile, ma dobbiamo provarci. La scuola ha un compito altissimo: quello di formare le nuove coscienze e i nuovi cittadini che abiteranno il nostro mondo.

La scuola deve avere il coraggio di guardare avanti per preparare uomini e donne resilienti, con qualità forti, capaci di trasformare la terra in qualcosa di nuovo e per questo deve avere fiducia nei ragazzi. Loro hanno in sé gli antidoti perché sono figli di questo tempo, loro sono la soluzione. Credo che l’introduzione di un’ora in più di lezione di cittadinanza e costituzione sia una grande opportunità per far riflettere gli studenti sul senso delle leggi e di una costituzione: esse sono fatte dagli uomini per regolare la vita e la costruzione di una comunità e condurla verso traguardi sempre più alti di civiltà. La costituzione e le leggi devono essere adeguate ai tempi e ai bisogni di una società, pertanto se non sono rispondenti occorre avere il coraggio di migliorarle.

Fare cittadinanza e costituzione oggi significa anche riflettere sulla necessità di adottare leggi nuove, realizzare azioni politiche, puntare sulla ricerca scientifica e tecnologica, introdurre nuovi principi economici che permettano di risolvere il disastro ambientale che le nostre generazioni hanno prodotto. Credo sia un’opportunità, anzi un dovere che la scuola ha: fornire una coscienza critica, una nuova consapevolezza e le necessarie conoscenze e competenze affinché i nostri ragazzi possano, loro, trovare gli strumenti più efficaci per migliorare la vita sulla terra e porre rimedio al problema della sostenibilità. Ai ragazzi mi permetto di dare alcuni suggerimenti che valgono sempre. Il primo: cercate punti di ancoraggio, punti di riferimento.

Cercate cioè testimoni autentici di valori che non passano con le mode. Maestri di vita vera, persone che con l’esempio sono testimonianza di senso e le cui parole scuotono le coscienze, risvegliano i nostri sentimenti, fanno risuonare la nostra anima evocando in noi sensazioni belle, positive e potenti. Non abbiate paura, abbiate anzi il coraggio e l’ostinazione di cercare questi testimoni: saranno la vostra bussola e vi permetteranno di non perdervi e di non essere travolti dagli eventi. Secondo: scommettete su di voi puntando sui vostri doni e le vostre passioni; queste saranno la meta del vostro viaggio. Terzo: coltivate e perseguite le vostre passioni ma trovatevi compagni di viaggio.

Con degli amici veri tutto avviene in modo più piacevole: ci si sorregge nelle difficoltà, si superano le sconfitte e la gioia è più grande se si può condividere quando si ottengono dei risultati o si superano degli ostacoli. E noi docenti e dirigenti abbiamo il compito di essere quei testimoni. Buon anno scolastico a tutti.

Maura Zini