Madagascar, notizie da Luciano Lanzoni

da Prime Notizie del Settimanale diocesano->

Il missionario Luciano Lanzoni ha inviato al Centro Missionario aggiornamenti sulla sua salute e sul covid-19 in Madagascar. Di seguito il testo integrale della sua lettera.

 

Carissimi tutti, amici, famigliari

molti di voi mi chiedono notizie sulla situazione del Madagascar, di fronte alla pandemia del Covid-19 e anche di me, di come sto, di quello che faccio qui ora.

Eccomi a raccontarvi quello che viviamo qui: come sapete sono rientrato in Madagascar dopo il periodo trascorso in Italia a fine febbraio (appena in tempo!), due giorni dopo il mio rientro il governo del Madagascar ha deciso di chiudere l’accesso alle persone provenienti da alcuni Paesi tra cui l’Italia. Questo ha causato il blocco per il rientro o l’arrivo in Madagascar di alcune persone che noi aspettavamo, tra queste il Vescovo di Farafangana, da cui Manakara dipende, alcuni giovani volontari che avrebbero prestato un anno di servizio civile.

Il blocco degli aeroporti però non è stato totale e alcuni cittadini malgasci rientrati dalla Francia hanno portato il Covid-19 in Madagascar. Il 19 marzo scorso sono stati depistati i primi casi di Coronavirus, tutte persone venute dall’estero. Dopo questo avvenimento iniziale che ha portato alla prima decisione del Governo di decretare un blocco degli spostamenti e una parziale chiusura delle attività, più importante fra tutte: chiusura delle scuole e dei luoghi di assembramento, come i luoghi di culto, abbiamo assistito ad altre “scelte” importanti fatte dai governanti. La diffusione del Virus è stata molto lenta e per i primi mesi i nuovi casi di contagio molto ridotti. Contemporaneamente il Presidente della Repubblica ha messo a punto, assieme ai suoi collaboratori, un infuso di erbe denominato Covid Organics che è stato presentato come il farmaco in grado di prevenire le infezioni. Questo prodotto omeopatico, in un primo momento, è stato ritenuto così efficace da essere diffuso anche nel resto dell’Africa. Abbiamo assistito ad una graduale apertura e ad una diminuzione dell’allerta, è stato deciso di riprendere i corsi scolastici per i bambini e i giovani che debbono sostenere gli esami: elementari, medie e maturità, è stata data la possibilità di riunirsi in gruppi non superiori alle 50 persone, sono state riaperte le Chiese ed i luoghi di culto. Poi d’improvviso di nuovo il blocco totale … da fine maggio fino ad ora sono aumentati i casi di contagio, sono aumentati i decessi, abbiamo visto il diffondersi della malattia in nuove Regioni compresa la nostra. Qui in Madagascar ora è inverno, sull’altopiano fa freddo e certamente la situazione climatica favorisce il diffondersi del Covid-19.

Il vero problema del Madagascar, come del resto tutti i Paesi poveri, è l’impossibilità di decretare un vero blocco delle attività riducendo il rischio di contagio al minimo. Troppe persone hanno la necessità di svolgere il proprio lavoro quotidiano, sono tante le persone che non hanno un impiego fisso ma che vivono alla giornata, con piccole attività commerciali, si vende un po’ di tutto: dal carbone, per la cottura dei cibi, alla verdura, alla frutta, alla carne, regolarmente esposta sulle bancarelle, agli abiti usati… i trasporti sono ancora, in maggior parte, assicurati dai risciò, piccole carrozzelle a trazione umana. Tutte queste persone se non lavorano ogni giorno non possono vivere e far vivere le loro famiglie! In tutto questo si comprende la grande difficoltà a far rispettare le norme per prevenire il Virus. Se le persone restano a casa non possono vivere!

Dall’inizio della pandemia, qui in Madagascar, alcuni dei volontari sono rientrati, oggi oltre a suor Giacinta, delle suore della Casa della Carità che vive in Capitale, qui a Manakara restiamo in tre, io e due sacerdoti di Reggio Emilia.

Per ciò che mi riguarda personalmente ho cercato di restare il più possibile a fianco delle persone con le quali collaboro, il Vescovo della diocesi di Mananjary, i fisioterapisti che abbiamo formato e che ora gestiscono in Diocesi di Mananjary tre strutture per fisioterapia, i disabili. Abbiamo cercato di rispettare il più possibile le decisioni del Governo, per questo i Centri sono stati aperti ad intermittenza, seguendo i programmi statali. Questo non toglie che continuiamo a seguire i malati, in particolare quelli che presentano problemi che debbono essere affrontati con una certa urgenza, e persone che hanno avuto recentemente problemi di salute ed ora sono emiplegiche o paraplegiche, i bambini nuovi nati che presentano problemi congeniti, quali i piedi torti o paralisi celebrali per difficoltà alla nascita.

La Conferenza Episcopale Italiana ci ha concesso un finanziamento e la possibilità di acquistare parecchi materiali per la lotta al Coronavirus per quattro ospedali della nostra Regione. Mi è stato chiesto di coordinare, qui in loco, questo progetto e lo sto facendo con grande piacere perché penso che sarà di grande sostegno soprattutto al personale sanitario oltre che naturalmente per i malati.

Ci tengo a precisare che io sto bene, così come le persone che vivono con me. Stiamo attenti, ci proteggiamo, nello stesso tempo non dimentichiamo che tante persone qui soffrono veramente… il rischio della malnutrizione, della fame è palpabile… Sempre più persone ci avvicinano per chiedere aiuto, da mangiare…

Dal mese di marzo una delle principali sorgenti di finanziamento per il Paese, il turismo, è completamente bloccato, non ci sono più turisti e tutta l’economia che ruotava intorno a loro è azzerata!

Dal mese di marzo la pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo ha in un certo senso bloccato lo scambio, la comunicazione tra noi e l’Italia… in questo momento sentiamo che c’è bisogno di chiedere il vostro sostegno per continuare a sostenere questo Popolo.

Grazie a tutti per quanto potrete fare per noi!

Luciano Lanzoni

Come sostenere i progetti di Luciano

L’attività missionaria di Luciano Lanzoni al servizio delle persone con disabilità in Madagascar è sostenuta dal Centro Missionario attraverso due progetti. Il primo, denominato “Sostegno a distanza – Mananjary”, consiste in una “adozione a distanza” dei pazienti per coprire i costi degli interventi e delle terapie, dando, nello stesso tempo, un aiuto alle loro famiglie. La quota annuale, per una durata della presa in carico di almeno tre anni, ammonta a 180 euro per un bambino o ragazzo, 280 euro per un adulto. Il secondo progetto, dal nome “Centri di fisioterapia”, sostiene, con offerte libere, la costruzione e l’allestimento delle strutture nella Diocesi di Mananjary.

Per effettuare donazioni con la possibilità di usufruire della detrazione fiscale (indicando sempre il proprio recapito o indirizzo e-mail):

Solidarietà Missionaria Onlus

IBAN IT 51 H 02008 23302 000028443616 – Unicredit – BIC SWIFT: UNCRITM10J2

Specificando il nome del Progetto che si intende sostenere, specificando il nome del progetto:

Progetto Sostegno a distanza – Mananjary  oppure Progetto Centri di fisioterapia – Madagascar