Quel che esige il Signore da noi

Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani (18-25 gennaio 2013)

Anche quest’anno celebreremo la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani. Lo scorso anno, per la prima volta, venne proposto a Mirandola il momento di preghiera animato dai fratelli cristiani appartenenti a Chiese diverse mentre domenica 20 gennaio 2013 ci ritroveremo di nuovo a Carpi, nella chiesa di Santa Chiara, ospiti delle Sorelle Clarisse.
Proseguiamo il nostro cammino, nonostante la prova e la sofferenza, a questo ci invita la commissione della Chiesa Cristiana d’India, incaricata di preparare il sussidio di meditazione, che, vivendo nel sistema sociale delle caste, patisce ancor di più la divisione e l’atteggiamento di razzismo che ne consegue. I temi dell’Ottavario di preghiera sono: camminare in dialogo, come corpo di Cristo, verso la libertà, come figli della Terra, come amici di Gesù, oltre le barriere, nella solidarietà, insieme nella celebrazione…ed è ciò che faremo.
Ecco il testo biblico del profeta Michea sul quale dovremo riflettere: “Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gli offriremo in sacrificio vitelli di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene, quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio.” (Michea 6,6-8). Quando andiamo al Signore, come ci presentiamo davanti a Lui? “Saliamo sulla montagna del Signore, ed Egli ci insegnerà quel che dobbiamo fare e noi impareremo come comportarci” (Mi. 4,2). Quindi, dobbiamo metterci in cammino, insieme, nel sentiero della giustizia che conduce alla salvezza. Non servono parole altisonanti, riti elaborati, offerte sostanziose: il Signore rimane disgustato da vuoti formalismi; misericordia, carità, umiltà: questo il Signore richiede da noi. Il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I ha dichiarato: “Promuoviamo l’universalità della carità al posto dell’odio e dell’ipocrisia, promuoviamo l’universalità della comunione e della collaborazione al posto dell’antagonismo”. Chi possiamo incontrare sulla nostra strada? Ebreo o pagano, schiavo o libero, uomo o donna… tutti sono uniti a Cristo, con il battesimo, tutti siamo “icona di Cristo”, secondo la tradizione ortodossa, e quindi, nel cammino, incontriamo Cristo ogni giorno. Molte sono le difficoltà ed i pregiudizi che ci allontanano, a volte siamo presi da sfiducia e, purtroppo, da rassegnazione sul fatto che nulla possa cambiare, che noi non possiamo cambiare, ma “Anche se nel mondo il male sembra sempre prevalere sul bene”, a vincere è “l’amore e non l’odio; più forte è il Signore, il nostro vero re e sacerdote Cristo, e nonostante tutte le cose che ci fanno dubitare sull’esito positivo della storia, vince Cristo e vince il bene”, afferma con forza, incoraggiandoci, papa Benedetto XVI.
La metafora del ”cammino” ricorrerà durante tutto l’anno 2013, infatti anche il tema della X Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle chiese che si terrà in Corea del Sud “Dio della vita, guidaci verso la giustizia e la pace”, ci mostra Dio Trinità che accompagna l’uomo, cammina con lui nella storia ed invita ed invita tutti i popoli a camminare insieme.