Qui la vita ha sconfitto la morte

Diario del viaggio in Brasile, con il vescovo Erio Castellucci, nei luoghi di don Francesco Cavazzuti /1

Durerà fino al 30 giugno il viaggio in Brasile organizzato dai Centri Missionari di Carpi e di Modena. I primi, in ordine di tempo, ad arrivare nello Stato del Goiás, dove visse e subì l’attentato che lo rese cieco don Francesco Cavazzuti, per tutti “padre Chicão”, sono stati don Antonio Dotti, direttore del Centro Missionario di Carpi, e don Francesco Cavazzuti junior, nipote del missionario. Dal 16 giugno i due sacerdoti hanno incontrato alcune persone in particolare che hanno conosciuto padre Chicão, fra queste don Mauro Francisco Dos Santos, “don Maurinho”, rettore del Seminario di Goiás, la cui vocazione si deve proprio all’apostolato di don Cavazzuti, e Joana d’Arc, che fece da guida al missionario durante la cecità per 15 anni: scopo di questa prima tap-pa del viaggio è la raccolta di testimonianze dirette per sostenere la causa di beatifi cazione che si vorrebbe avviare per il sacerdote carpigiano. Don Antonio e don Francesco hanno visitato Mossamedes, Jussara, Britannia, Santa Fè, Fazenda nova, Itapirapuà, Itaberaì, Trindade, Goiânia, Itabarù, e il Cepami (centro pastorale per i minori) fondato dallo stesso don Cavazzuti. Particolarmente toccante la sosta in preghiera nel luogo dell’attentato, in campagna, poco fuori da Mossamedes. “Nella solennità del Corpus Domini partecipiamo ad una messa solenne a Itaberaì – scrive don Antonio – ma prima andiamo a vedere il luogo dell’attentato a padre Chicão (che letteralmente vuol dire ‘il grande Francesco’). Don Francesco aveva appena finito di celebrare una messa con una comunità di base: come ai tempi dei primi cristiani in cui Eucaristia e Martirio erano cifra l’uno per l’altro e custodivano reciprocamente il significato più autentico di ciò che si stava vivendo comunitariamente, nel canone della ‘Imitatio Christi’. Sul luogo dell’attentato è scritto: ‘Qui la Vita ha sconfitto la morte!’”. E aggiunge don Francesco junior: “Stiamo ricevendo tanto… giornate piene di incontri, luoghi, storie, cibo offerto… al centro la testimonianza di don Francesco, che ci attraversa lasciando nel profondo tante domande. Muito grato por tudo, in particolare per don Maurinho, guida sicura e piena di spirito!”.

Il 21 giugno, don Antonio e don Francesco junior sono stati raggiunti dalla delegazione modenese guidata dal vescovo Erio Castellucci, affiancato da Francesco Panigadi, direttore del Centro Missionario di Modena, e da un gruppo di volontari. In giornata, nella chiesa madre di Itapirapuà, si è celebrata la Messa in memoria di don Cavazzuti: a presiederla il vescovo emerito di Goiás dom Eugenio Rixen, coadiuvato da monsignor Castellucci, don Antonio, don Francesco junior, e don Maurinho.

Il 22 giugno, in mattinata, a Sanclerlandia, la messa presieduta dal parroco, padre Marquez, e concelebrata, oltre che da don Erio, don Antonio e don Francesco, da padre Celso Carpenedo che ha conosciuto i missionari modenesi e carpigiani vissuti in Goiás. “Abbiamo scoperto che don Francesco è stato anche un grande costruttore di chiese e strutture parrocchiali: a Jussara e a Sanclerlandia, tra le altre” osserva don Antonio che riporta: “Dall’omelia di padre Marquez: Cristo non è mitologia, c’è una croce da affrontare. La croce non è disperazione ma un dono d’amore del Padre. Il profeta che segue il cammino della croce come padre Chicão versa il sangue. Ma Dio ha reso ancora più fertile per il sangue dei martiri la Sua Chiesa”. Nel pomeriggio, a Mossamedes, la visita tutti insieme al luogo dell’attentato. Come racconta il professor Donizetti, che era presente allora, la sera dell’attentato padre Chicão aveva celebrato la messa lì e nell’andare a portare i paramenti alla macchina gli spararono. Questo, spiega don Antonio, “ha distolto don Francesco quel minimo che ha permesso di non ricevere lo sparo al centro del volto: ‘qui in questo posto Dio si è reso presente perché la salvezza di padre Chicão è stata un miracolo’”. Per concludere, in serata, sempre a Mossamedes, la messa presieduta dal vescovo di Goiás Jeová Elias Ferreira, molto sentito anche qui il ricordo di don Francesco.

Il diario quotidiano del viaggio in Brasile è disponibile sul sito notiziecarpi.it