San Martino Carano – Celebrato l’insediamento del nuovo parroco padre Sebastiano Giso

Riprendiamo il cammino con rinnovato slancio

Benvenuto… anzi bentornato! Questo il caloroso saluto risuonato a San Martino Carano, domenica 25 febbraio, durante la solenne liturgia di insediamento del nuovo parroco, padre Sebastiano (Sebastien) Giso Banga, rientrato dopo quasi sei anni per succedere a padre Emmanuel Mukenge alla guida della parrocchia. Un momento di preghiera e di festa che ha permesso al religioso di rivedere e riabbracciare tante persone conosciute, parrocchiani, amici di Mirandola e delle parrocchie vicine. Impossibilitato ad intervenire il Vescovo monsignor Francesco Cavina perché influenzato, il rito di ingresso è stato presieduto dal vicario generale don Carlo Malavasi, a cui si sono affiancati, nella concelebrazione della messa, sacerdoti diocesani e confratelli di padre Sebastiano, i Missionari Servi dei Poveri. Erano inoltre presenti il sindaco di Mirandola, Maino Benatti – che nel suo breve intervento ha voluto ricordare anche don Gino Barbieri, deceduto pochi giorni prima, già parroco di San Martino Carano – e le autorità militari. La celebrazione di insediamento di padre Sebastiano è stata inoltre l’occasione per benedire l’altare e il tabernacolo collocati nella nuova sala polivalente parrocchiale, che dal dicembre scorso ospita le celebrazioni liturgiche.
 
Padre Sebastiano: nulla possiamo fare senza Gesù
Il primo pensiero e ringraziamento di padre Sebastiano è andato a monsignor Francesco Cavina, il quale “ha voluto concederci la fiducia di collaborare al suo fianco nel compito di insegnare, guidare, e santificare il popolo di Dio che abita questa parrocchia. Sono trascorsi sedici anni da che la nostra Congregazione è presente in questa amata Diocesi: rinnoviamo il nostro ‘sì’ quotidiano a Gesù nella celebrazione eucaristica, al nostro Pastore, e così faremo anche per i suoi successori. Siamo qui perché chiamati dal Signore e nulla possiamo fare senza la sua grazia – ha sottolineato padre Sebastiano -. Così uniti alla Chiesa e al nostro Pastore, portiamo, con la grazia di Dio, la nostra umile e ubbidiente collaborazione per questo compito che ci è stato affidato”. Ringraziando, poi, il Sindaco e le autorità civili e militari per la loro presenza, promettendo di ricordarli nella preghiera per l’importante compito che svolgono, e i confratelli sacerdoti e i religiosi, vicini e lontani, padre Sebastiano ha voluto rivolgersi ai parrocchiani e ai numerosi amici convenuti. “A voi diciamo: benvenuti a casa vostra! Oggi il nostro Pastore ci affida questa comunità che è la nostra casa, nella quale siamo chiamati ad accogliere, con canti di gioia, tutti, nella vera carità di Cristo. Questa comunità ecclesiale ci aiuta a crescere nell’amore vero di Cristo, morto e risorto; per questo siamo invitati a dare vita alla nostra Chiesa, innalzando al Signore la nostra preghiera come incenso che sale a Dio. In questo periodo difficile che attraversa la Chiesa riaccendiamo il nostro impegno cristiano e sociale – l’esortazione di padre Sebastiano -; come dice San Giacomo, la fede impegnata si accompagna con le opere. Ogni Quaresima è tempo di perdono e di riconciliazione; cogliamo l’occasione per riprendere il cammino che il Signore Gesù ci apre ogni giorno, tramite il suo insegnamento”. Il nuovo parroco non ha, inoltre, mancato di ringraziare le ditte che hanno off erto l’arredo dei marmi dell’altare, dell’ambone, del tabernacolo, dell’acquasantiera e la pedana, ed i parrocchiani e gli amici per il contributo che ha permesso di edificare la sala polivalente e di acquistare i banchi. Senza dimenticare, ha aggiunto, “l’impresa, i tecnici, l’architetto e tutti coloro che si sono adoperati affinché, con l’aiuto del Signore, la nostra parrocchia avesse un luogo degno di culto e di preghiera”. Infine, un sentito grazie ai cori parrocchiali di San Martino Carano e di Quarantoli, che hanno animato la liturgia, “per il senso cristiano di armoniosa collaborazione con i canti, ci hanno portato a pregare meglio”.
 
Il saluto della parrocchia
A nome della comunità è stato il parrocchiano Emanuele Golinelli a rivolgere il saluto a padre Sebastiano, scegliendo “grazie” come parola chiave, breve ma portatrice di “una infinità di contenuti”. Grazie, dunque, al Signore che “ci ha chiamati a partecipare a questo importante evento che, pur nella continuità del passato, darà nuovo impulso ed entusiasmo alla nostra comunità”. Grazie al Vescovo monsignor Francesco Cavina, “per essere pastore di questa comunità che aveva bisogno di ritrovarsi dopo lo smarrimento, per fortuna breve, che è sorto in tanti di noi alla partenza di padre Emmanuel per il suo nuovo incarico”. Come se fosse venuta a mancare la gamba di “un solido trepiedi”, ha osservato Golinelli, sono sorti “molti interrogativi sulla stabilità futura di quanto costruito con tanto impegno dai tre Padri e dalla nuova comunità costituitasi qui dopo il terremoto, trovandosi a vivere qui la propria fede, crescendo in numero di fratelli e sorelle e facendo esperienze di vita comunitaria che mai prima erano state vissute così intensamente… Ci siamo affidati al Signore, abbiamo pregato e posto la nostra Chiesa nelle sue mani…”. E’ così che oggi, grazie al Vescovo, “al suo solerte impegno unito a quello dei Fratelli della Congregazione dei Missionari Servi dei Poveri, possiamo riprendere quella via che avevamo imboccato tutti insieme quando tutto era quiete”. Con il nuovo parroco, padre Sebastiano, a cui va il grazie della parrocchia e il saluto di “bentornato”, il trepiedi formato dai Servi dei Poveri “ritrova di nuovo il suo equilibrio e quindi la sua stabilità – ha concluso Golinelli -. A lui e ai confratelli la comunità risponderà: presente! E sarà attenta alle esigenze dei Padri e di tutti, desiderosa di riprendere di nuovo il cammino insieme”.