Terapia intensiva rinnovata grazie alle Fondazioni

da Prime Notizie del Settimanale diocesano->


Il direttore generale dell’Azienda USL di Modena, Antonio Brambilla e i dirigenti dei vari reparti del Ramazzini si sono dati appuntamento lo scorso 24 luglio in Auditorium San Rocco, insieme al sindaco Alberto Bellelli, per dire il loro “grazie” alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e al suo presidente Corrado Faglioni. Le quattro Fondazioni modenesi (Carpi, Modena, Mirandola e Vignola), per l’emergenza Covid, hanno messo a disposizione della sanità provinciale complessivamente 1,5 milioni di euro che sono serviti a garantire al Ramazzini una Terapia intensiva completamente rinnovata. Nello specifico sono stati donati sei ventilatori polmonari e una centrale di monitoraggio per dieci posti letto intensivi. Sempre per potenziare la dotazione dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione è arrivato un ecografo, utile alle diagnosi di malattie polmonari, mentre ulteriori cinque ventilatori polmonari sono stati donati al Pronto soccorso e alla Medicina d’Urgenza. Le dotazioni si inseriscono nel percorso previsto dal Piano nazionale di potenziamento delle terapie intensive, consolidando anche a Carpi una struttura in grado di intervenire tempestivamente anche di fronte a una eventuale recrudescenza del virus. Si tratta infatti di attrezzature “che si sono rivelate fondamentali durante l’emergenza Covid e che aumenteranno la capacità di assistenza ai pazienti più gravi affetti da SARS-CoV-2 o ai casi sospetti, ma soprattutto un innalzamento qualitativo dell’offerta sanitaria del Ramazzini, che si è rivelato un nodo importante della rete ospedaliera provinciale”, ha affermato il dottor Alessandro Pignatti, direttore di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Ramazzini. “Abbiamo affrontato la tempesta perfetta  – ha proseguito Pignatti – ma non eravamo pronti. Nessuno lo era. Troppi pazienti a fronte di organici non adeguati, poche apparecchiature… Una verità che si è rivelata in tutta la sua drammaticità durante l’emergenza Covid. C’è una frase che mi piace molto: ‘Non è tanto dell’aiuto degli amici che abbiamo bisogno, ma del poter far affidamento su quell’aiuto’. E durante quello tsunami, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi c’era. Conosco Corrado (Faglioni, presidente dell’ente, ndr) dai tempi del Liceo e quando in quei giorni in trincea mi ha chiamato chiedendomi di cosa avessimo bisogno mi sono sentito subito meglio e meno solo. Abbiamo dovuto raddoppiare i posti di Terapia intensiva, riconvertire sale operatorie, formare infermieri che non avevamo mai fatto esperienza in quel reparto, chiedere l’aiuto degli specializzandi. Nessuno si è tirato indietro. La donazione fatta dalla Fondazione è preziosa, perché aldilà delle previsioni circa ciò che ci aspetterà in autunno, io so che grazie alle nuove apparecchiature  potremo affrontare la situazione con maggiore tranquillità, se ce ne sarà bisogno”. “Nella drammatica situazione sanitaria in cui ci siamo improvvisamente trovati – ha sottolineato il presidente Corrado Faglioni – ci siamo tempestivamente attivati per dare il nostro sostegno ai professionisti in prima linea. Lavorare in rete, insieme alle altre fondazioni, con un unico scopo, ovvero la salvaguardia della salute, ci ha reso più forti. Unire le forze è il solo modo per raggiungere obiettivi concreti per il bene della collettività. Auspichiamo che l’emergenza sanitaria sia in via di risoluzione, ma siamo pronti per cercare di attenuare gli effetti del post-Covid che temiamo si manifestino a breve. La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e le altre Fondazioni modenesi saranno pronte ad affrontare queste nuove sfide, lavorando con umiltà, determinazione e cercando di avere una chiara visione delle strategie da adottare”. “In quei giorni terribili, il segnale concreto lanciato dalla Fondazione – ha proseguito il sindaco Alberto Bellelli – ha rappresentato l’ulteriore dimostrazione che stavamo sì combattendo una battaglia ma anche gettando le basi per affrontare l’incognita del futuro maggiormente preparati. Quello della Fondazione è stato un esempio per tanti altri cittadini dell’Unione delle Terre d’Argine, grazie alla cui generosità, a settembre, saremo in grado di acquistare due ambulanze. Qui la salute è vissuta come un bene collettivo: giocare in squadra è fondamentale per rispondere ai bisogni del territorio”. La dottoressa Chiara Pesci, direttore del Pronto Soccorso e della Medicina d’Urgenza del Ramazzini, ha sottolineato come la parola chiave nella gestione dell’emergenza è stata “alleanza”, “tra tutti gli operatori impegnati in ospedale e sul territorio e tra tutti i soggetti istituzionali e la cittadinanza. Queste nuove dotazioni, che stiamo utilizzando quotidianamente, ci permettono di affrontare l’idea dell’autunno e dell’inverno con maggiore serenità”. “Nella seconda metà di marzo – concluso il direttore generale Antonio Brambilla – ci sono stati momenti in cui pensavamo di non riuscire a reggere. Troppa la pressione sulle nostre terapie intensive. Poi, fortunatamente, i numeri hanno iniziato a scendere e grazie all’impegno straordinario e alla dedizione di tutti i professionisti e al loro forte senso di appartenenza, abbiamo retto. Stiamo lavorando per essere pronti e riuscire ad affrontare eventuali recrudescenze del virus: abbiamo imparato molto, abbiamo fatto esperienza, allestito percorsi di gestione della crisi ma non possiamo mollare. Noi operatori conosciamo le regole del gioco ma osserviamo comportamenti individuali non adeguati tra la gente e il numero di nuovi casi nella nostra provincia lo dimostra. L’età dei nuovi positivi si è abbassata, il mio appello è dunque perlopiù rivolto a giovani e adulti: siate responsabili e ricordate che potreste diventare pericolosi vettori di malattia per i più anziani e fragili che avete vicino. Occorre maggiore senso di responsabilità in vista di ciò che ci potrebbe attendere. Ancora grazie alle Fondazioni: una donazione che è anche un riconoscimento dell’impegno incessante profuso in questi mesi dai professionisti del nostro ospedale, ai quali ora possiamo garantire ulteriori risorse tecnologiche per svolgere al meglio il loro lavoro a favore dei cittadini del territorio”.

Msc