Un giardino dai mille colori

Il 2 febbraio la Giornata della vita consacrata

La celebrazione diocesana della Giornata della vita consacrata si tiene domenica 10 febbraio alle 18.30 nella chiesa di San Giuseppe Artigiano a Carpi. Presiede il Vescovo monsignor Francesco Cavina. I parroci sono invitati a sensibilizzare le comunità, e in particolare i giovani, sull’importanza di questa ricorrenza. Di seguito il contributo di una Sorella Cappuccina del monastero di San Bernardino da Siena.
“Giardino dai mille e più fiori: incanto di profumo e colori”: queste parole introduttive sembrano alla incomparabile bellezza dei reali giardini inglesi ed anche alla spettacolarità dei giardini, proprietà dei nababbi del denaro, presenti in oriente ed occidente. Eppure tale magnificenza floreale è scadente se comparata al “giardino di Dio”, costituito dalla realtà verificabile dei 521.545 religiosi e religiose – la statistica è del 2010 -, sparsi nel mondo. E’ giardino di bellezza e ricchezza incomparabile.
E’ la più grande e benefica potenzialità esistente sulla terra. Quanta bontà e verità viene seminata a piene mani; quanto altruismo irradia ovunque è presente! Quanta eroicità nel servizio, senza mai nulla chiedere per sé; quanta fedeltà alla verità, nonostante le persecuzioni, la morte stessa!
Quanti di questi candidi fiori sono stati imporporati con il proprio sangue… E ciò lo sappiamo non da leggende tramandate dal tempo lontano, ma dalla realtà del nostro tempo. E’ lo Spirito del Signore, operante in questi consacrati, che li induce a manifestare la bellezza, la grandezza e l’amorevole presenza di Dio ai fratelli, credenti e non; ai giovani che cercano risposte; ai malati che abbisognano di un sorriso, di una mano amica; ai disperati della vita giovani o attempati; ai non pochi cristiani dalla Fede indebolita.
Sabato 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al Tempio, sarà celebrata la Giornata per i consacrati, istituita dal Beato Giovanni Paolo II nel 1997. E’ per ringraziare Dio per questo grande dono e di preghiera per essi, affinché abbiano a sempre più estendere il loro raggio benefico all’umanità.
Ma viene una domanda: e i petali avvizziti, le foglie ingiallite, sgualcite e i profumi azzerati?… Sì, certo anche in questo bellissimo giardino è compresente la legge della finitudine creaturale, ma riscattata da sovrabbondante positività. Di questa benefica, ricca e stupenda realtà umano-spirituale, è parte complementare la vita contemplativa; presenza numericamente minore ma silenziosa, discreta – direi delicata – ma quanto preziosa, efficace: parla tacendo!
Quanto è eloquente il silenzio dei contemplativi perché procedenti da Dio dell’Amore. Essi portano a Dio la sofferenza, l’attesa, la speranza, la domanda di ogni cuore umano e, misteriosamente, recano a questi l’amore fedele, infinito di Dio. Sono come i perenni ghiacciai del nord che nell’arsura bruciante dell’estate veicolano a valle nelle nostre città la presenza benefica, tonificante le esaurite forze.
Anche nella nostra modesta, ma ben vivace città di Carpi sono presenti due di queste riserve dello Spirito: le Sorelle Clarisse e le Sorelle Cappuccine, accessibili a tutti.
A queste sorelle contemplative e ad ogni altro consacrato/a sia oggi il nostro grazie, la nostra preghiera, e l’augurio santo che ancora e per molto tempo permangano i luminosi benefattori nostri e dell’umanità.