Un prete chiamato Francesco, docufilm su don Cavazzuti

Venerdì 28 aprile alle ore 18 al cinema Eden la prima proiezione del docufilm dedicato al sacerdote missionario don Francesco Cavazzuti

Venerdì 28 aprile, alle ore 18.00, al Cinema Teatro Eden a Carpi (via Santa Chiara 22), sarà proiettato il documentario su don Francesco Cavazzuti dal titolo “Un prete chiamato Francesco. Lo straordinario nell’ordinario”, per la regia e sceneggiatura di Dario D’Incerti, prodotto dalla Diocesi di Carpi e dall’Associazione culturale Cinelogos, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e dell’Ufficio Missionario Diocesano. L’evento si colloca in vista della prossima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (30 aprile) ed è promosso in collaborazione con il Servizio Pastorale vocazionale, il Circolo Acli Carpi Aps e “Uniti nel Dono” il servizio della Chiesa Cattolica italiana per il sostentamento dei sacerdoti. Saranno presenti il regista Dario D’Incerti con i collaboratori insieme ai rappresentanti delle Istituzioni religiose e civili. Dopo la proiezione (ad ingresso gratuito) è previsto un momento di dialogo fra gli spettatori in sala, a cura della Pastorale vocazionale. Al termine un aperitivo presso i locali dell’Oratorio Cittadino Eden per festeggiare l’iniziativa.


D’Incerti: ”un documento che contribuirà a perpetuare la memoria di quella straordinaria persona che era don Francesco” Il documentario nasce dalla registrazione realizzata nel 2016 da Dario D’Incerti nel Seminario vescovile di Carpi – dove don Cavazzuti risiedeva – su richiesta della sorella del sacerdote, Luciana, e di una comune amica, Paola Focherini. “In quell’occasione abbiamo raccolto per oltre due ore le sue testimonianze e ricordi di vita – spiega D’Incerti -. Il materiale è rimasto ‘fermo’ per qualche anno, in attesa di decidere cosa farne. Nel 2021, quando purtroppo don Francesco è mancato, abbiamo chiesto se queste registrazioni potevano diventare un documentario. Grazie alla Diocesi di Carpi e ad un generoso finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, abbiamo realizzato il docufilm che contribuirà a perpetuare la memoria di quella straordinaria persona che era don Francesco”. Nel 2016, don Cavazzuti aveva 82 anni e svolgeva ancora varie attività: “L’abbiamo semplicemente fatto parlare e ascoltato – spiega D’Incerti -: ha cominciato raccontando della sua infanzia, una famiglia numerosa, di contadini; poi la vocazione sacerdotale e soprattutto quella missionaria. Da qui la missione in Brasile e l’attentato il 27 agosto 1987, commissionato per eliminarlo”. Riuscì a salvarsi ma perse la vista. Un sacrificio dolorosissimo, che però, sottolinea D’Incerti, “ha fatto di lui una persona in grado di testimoniare il valore della fede in maniera ancora più forte”. Don Cavazzuti si è sempre definito “un pastore”, non un teologo, né un politico. “Per lui stare vicino al suo gregge era la cosa più importante, a tal punto che dopo l’attentato è comunque tornato in Brasile, pur potendo rimanere a Carpi – conclude il regista -. Era uno di quei pastori che hanno ‘l’odore delle pecore’, per usare un’espressione cara a Papa Francesco: ha portato quell’odore fino alla fine dei suoi giorni”.


Note biografiche Don Francesco Cavazzuti è nato a Cibeno di Carpi il 19 ottobre 1934. Ordinato sacerdote il 29 giugno 1958 dal vescovo di Carpi Artemio Prati. Nei primi anni di sacerdozio ricopre diversi incarichi, cappellano a Quarantoli, a Carpi insegnante nelle scuole medie del Seminario, poi cappellano nelle fabbriche e segretario del Vescovo. Avendo manifestato la sua vocazione missionaria, chiede ed ottiene nel 1969 di essere inviato come “fidei donum” in Brasile in una zona particolarmente carente di sacerdoti. Qui, il suo ministero è stato caratterizzato da un forte impegno per la giustizia e per il riconoscimento dei diritti umani e dei lavoratori, attività che crea attrito con le autorità politiche locali che tentano di allontanarlo dal Brasile. Il 27 agosto 1987 subisce l’attentato commissionato per eliminarlo ma riesce a salvarsi perdendo la vista. Dopo le cure e un lungo periodo di convalescenza in Italia, don Francesco decide di tornare in Brasile, per essere ancora di più segno della presenza del Signore tra il suo popolo. Nel 2005, alla presenza del vescovo Elio Tinti e del sindaco di Carpi Enrico Campedelli, viene inaugurato a Goias il Centro per i Diritti Umani intitolato a don Francesco Cavazzuti. A fine 2007 rientra definitivamente in Italia per risiedere presso la Casa del Clero e continuare il suo impegno di animazione missionaria come vicedirettore del Centro Missionario Diocesano fino a che le forze lo hanno sorretto. Il Signore lo ha chiamato a sé all’alba del 7 agosto 2021.


Scheda “Un prete di nome Francesco – Lo straordinario nell’ordinario” Documentario su Don Francesco Cavazzuti, sacerdote e missionario della Diocesi di Carpi Produzione: Diocesi di Carpi e Cinelogos In collaborazione con: Ufficio Missionario Diocesano, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Con il patrocinio di: “Uniti nel dono” Media partner: Notizie – Settimanale della Diocesi di Carpi Dario D’Incerti, regia e sceneggiatura; Federico Baracchi, riprese e montaggio; Giampaolo Violi, musiche; Enrico Pasini, tromba solista; Alisia Bellesia, animazioni; Emanuele Simoncini, illustrazioni Anno: 2023; Durata: 50 min; Data di uscita: 28 aprile 2023

Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
Si celebra domenica 30 aprile la 60ª Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. In occasione della ricorrenza, la Pastorale vocazionale della Diocesi di Carpi, di cui è responsabile don Riccardo Paltrinieri, è fra i promotori dell’evento della proiezione del docufilm “Un prete chiamato Francesco. Lo straordinario nell’ordinario” dedicato a don Francesco Cavazzuti. “E’ stato testimone di una dedizione totale al Signore Gesù, ai fratelli e alle sorelle, e alla Chiesa, nella vocazione di presbitero fino al sacrificio, che per don Francesco ha significato il dono della vista” commenta don Paltrinieri.