Con lo sguardo sul mondo

Il vescovo Francesco Cavina racconta il lavoro in Segreteria di Stato, il ricordo di Giovanni Paolo II e l'arrivo di Benedetto XVI, gli interessi culturali e l'amore per la natura
15-12-2011

Nella prima intervista abbiamo voluto raccontare la dimensione più familiare del vescovo Francesco Cavina, la sua vocazione e alcuni punti fermi delle prime esperienze pastorali. Ora abbiamo chiesto di approfondire il servizio che dal 1996 monsignor Cavina svolge presso la Segreteria di Stato, nella Sezione per i Rapporti con gli Stati. Una permanenza a Roma, nel cuore della Chiesa, che gli ha permesso di seguire in prima persona gli avvenimenti che hanno segnato gli ultimi anni, quali la morte di Giovanni Paolo II e il pontificato di Benedetto XVI.

 

Non tutti hanno ben chiaro di come sia organizzata la Santa Sede. Di cosa si occupa in particolare la Segreteria di Stato e quale il suo compito come officiale ?

Intanto precisiamo i termini. Per Santa Sede si intendono il Romano Pontefice, la Segreteria di Stato, con a capo il Segretario di Stato, e gli altri Dicasteri della Curia Romana, che aiutano il Papa nel governo della Chiesa. Il Segretario di Stato, in un certo senso, rappresenta il primo ministro , come i Dicasteri possono paragonarsi ai ministeri . La Santa Sede rappresenta poi la Chiesa Cattolica nel mondo e gode di sovranità internazionale. Per questo intrattiene rapporti diplomatici con 178 paesi e con organizzazioni internazionali (Onu, Unesco, Fao), continentali e regionali: Comunità Europee, Consiglio d Europa, Unità Africana. La Segreteria di Stato è costituita da due sezioni: Rapporti con gli Stati (Ministero degli Affari Esteri) e Affari generali (Ministero degli Interni). Io svolgo il mio servizio nella prima e mi sono occupato principalmente dei rapporti con i Paesi dell Africa Australe, il Madagascar e le Repubbliche Baltiche. Che comporta: seguire la vita politica, sociale, economica delle nazioni, favorire lo sviluppo della Chiesa, assicurarne la libertà nella missione, provvedere alle necessità pastorali, cercare di giungere ad accordi bilaterali Proprio nei giorni scorsi è stato firmato un Accordo (una specie di Concordato) tra la Santa Sede e la Repubblica di Mozambico. Le trattative si sono protratte per diversi anni, ma tanta fatica ne valeva la pena. Infatti, si tratta di un Accordo che potrà essere preso a modello anche per altri Paesi africani.

 

In questi giorni si fa un gran parlare degli immobili della Chiesa e c è il luogo comune del lusso dei palazzi Vaticani. Cosa risponde?

A chi mi pone questa domanda rispondo che il Vaticano è uno Stato sovrano e indipendente e che la sua vera ricchezza sta nell arte, nella storia e nella cultura. Per quanto riguarda il lusso dei palazzi l interrogativo, forse, nasce da quanto è stato mostrato in alcuni servizi televisivi prima dell ultimo Conclave: in realtà si riferivano all appartamento che avrebbe accolto il Papa. Le altre 120 camere, molti che sono venuti a trovarmi possono testimoniarlo, sono arredate in modo sobrio e semplice.  

 

Che ricordo ha di Giovanni Paolo II?

Non ripeterò quanto è stato scritto e detto su questo pontefice, magnifico ed amatissimo. Ricordo solo che questo servitore di Cristo e della Chiesa, con la sua vita, ha reso quasi toccabile la forza e la grandezza della fede. Ha vissuto come ha vissuto, servito come ha servito, sofferto come ha sofferto perché ha accolto l invito di Cristo: Seguimi . Riflettendo sulla sua vita e su quella di tanti altri testimoni che rendono splendente la Chiesa, viene alla mente quanto scritto da papa Paolo VI: L uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono testimoni . Solo alla luce di queste parole si comprende lo spontaneo accorrere, da tutta la terra, non solo per dargli l estremo saluto ma ancora oggi per pregare sulla sua tomba.

 

E il passaggio a Benedetto XVI

Una vita così piena non poteva che arricchire la Chiesa e forse per questo il Conclave è stato così veloce: uomini di formazione, cultura, sensibilità ed età diverse hanno dato prova straordinaria, direi quasi soprannaturale, di un comune vedere e sentire.  L attuale Pontefice colpisce, oltre che per la sua cultura e preparazione teologica, per la sua amabilità e, oserei quasi dire, fanciullezza. E un uomo che sa ancora stupirsi e meravigliarsi. Ama in modo particolare la natura, nella quale vede un riflesso della bellezza del Creatore. Inoltre, è particolarmente attento alle persone. Quando ci si trova con lui ha la capacità di farti sentire importante, come se tu fossi l unica persona al mondo. Il suo Magistero, poi, è tutto proteso ad aiutare la Chiesa ed il mondo a volgere lo sguardo su Cristo perfezionatore di tutte le cose. Mi sembra di potere affermare che l annuncio di Cristo, unico Salvatore, è veramente l assillo della sua vita. Egli infatti è consapevole che l uomo, solo se accoglie il Signore Gesù, ha la possibilità di essere veramente se stesso e di vivere una vita veramente umana.

 

Come trascorreva il suo tempo a Roma dopo gli impegni in Segreteria di Stato? Quali sono i suoi interessi culturali e per il tempo libero?

Ho svolto la mia attività pastorale in aiuto ad una parrocchia romana. Poiché mi piace l arte, la permanenza a Roma mi ha per così dire costretto ad interessarmi del Barocco. Studiando, visitando le bellissime chiese, accompagnando amici e comunicando quanto imparato, da autodidatta, ho capito quanto sia importante e significativa questa forma di arte. Inoltre amo la natura, in particolare le Dolomiti, meta ideale per una sciata e per lunghe camminate. Posso dire di avere contribuito a fare conoscere questo pezzo d Italia a molte personalità del Vaticano, soprattutto straniere. Come hobby posso dire che mi piace collezionare presepi e cataloghi di mostre d arte.