Messaggio del Vescovo agli insegnanti

per l'inizio dell'anno scolastico 2009-2010
16-09-2009


Carissimi insegnanti,
all’inizio del nuovo anno scolastico porgo a Voi, ai Vostri alunni e ai loro genitori il mio fervido augurio per una piena e proficua collaborazione e intesa reciproca nell’educazione e formazione di tutti, ciascuno nel proprio ruolo e con il proprio compito.

Desidero esprimere a Voi, carissimi insegnanti, a nome mio e della comunità cristiana la stima e l’incoraggiamento per la Vostra ardua e indispensabile missione, non sempre adeguatamente riconosciuta e favorita.
Mi rivolgo in modo speciale a Voi perché ritengo che dalla Vostra persuasione e passione si decide in larga misura l’educazione delle giovani generazioni.


Si educa istruendo, si educa sempre attraverso le modalità propria di ogni disciplina, ma fondamentale resta la testimonianza personale, cioè l’esempio di vita intesa a manifestare la passione educativa.
Non mi sembra superfluo, all’inizio di un nuovo anno, porsi il problema di come rispondere alle molteplici richieste degli alunni. Un insegnamento appassionato, infatti, è contagioso, ed è un grande sostegno per un apprendimento significativo.


Gli alunni chiedono qualcosa che un insegnante attento al proprio lavoro intuisce facilmente. Chiedono che l’insegnante sia capace di suscitare emozioni ed entusiasmo, che abbia una forza propositiva in grado di allargare gli orizzonti, che abbia uno sguardo fiducioso verso il futuro.


A questo proposito vale la pena riprendere quanto acutamente osserva Romano Guardini: ‘A fondamento di tutto però deve esserci una fiducia. Persino ciò che non è bene deve essere inserito in essa. Altrimenti le cose non vanno (‘). E qui è la grande difficoltà che ogni educatore avverte con il passare del tempo, quando viene continuamente deluso, anzi ingannato, quando si abusa della sua fiducia (‘). Detto in termini ancora più elementari: quando deve sempre ricominciare con la stessa fatica ‘ e perciò ne nasce quella stanchezza, quello scetticismo e quell’amara insensibilità di cui ogni educatore conosce la minaccia. Che immagine stupenda di maturità e di capacità di superamento umane è quella dell’educatore, dell’insegnante, del maestro, che sono passati attraverso tanta esperienza, che non si lasciano più abbindolare, che conoscono l’antagonista che si cela nel giovane, e purtuttavia, che conservano nel medesimo tempo la fondamentale fiducia nella vita! Quale immagine invece di fallimento e di negazione è quella dell’educatore che non crede più alle possibilità del divenire, e gli si fa ostile, nemico ‘ ma ormai si è imbarcato e deve andare avanti’.


Vi sono vicino e Vi accompagno con l’augurio di un proficuo e sereno anno scolastico, ricordandoVi al Signore, con stima e riconoscenza.


Carpi, Settembre 2009
+ Elio Tinti, Vescovo