Editoriale del n. 25 del 29 giugno 2014

Sabato 21 giugno Piazza Grande a Modena circa 400 Sentinelle in Piedi hanno manifestato vegliando silenziosamente in difesa della libertà di opinione minacciata dal disegno di legge Scalfarotto, che vuole introdurre nell’ordinamento giuridico italiano il ‘reato di omofobia e transfobia’. La manifestazione, apartitica e aconfessionale, ha contemplato la partecipazione, tra gli altri, anche di membri di varie associazioni modenesi, nonché di esponenti di comunità cristiane e musulmane locali. Le Sentinelle in Piedi vegliano anche per impedire l’introduzione nelle scuole italiane di vari documenti pubblicati dall’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), che ledono la libertà di educazione delle famiglie e mirano ad insegnare agli studenti che chiunque faccia riferimento a un modello di famiglia basato sull’unione stabile tra un uomo e una donna è di fatto ‘omofobo’.
Aggressioni a chi vuole manifestare contro leggi liberticide e pregare per la vita nascente
 
Sentinelle sotto assedio
di Luigi Lamma
 
C’è un movimento spontaneo che da qualche mese porta nelle piazze italiane centinaia di persone che altro non fanno che mettersi in fila, in silenzio, a leggere un libro.
 
L’obiettivo di queste manifestazioni è sensibilizzare l’opinione pubblica sul carattere liberticida di una legge, già approvata alla Camera, che non serve affatto, come si vuol far credere, ‘per il contrasto dell’omofobia e della transfobia’, quanto piuttosto ad impedire ogni libera espressione di idee sull’argomento.
 
Questa iniziativa si chiama ‘Sentinelle in piedi’ e sabato scorso ha fatto tappa a Modena, in piazza Grande, con circa quattrocento presenze, e anche qui come in altre città gruppi di facinorosi legati ai movimenti omosessuali hanno inscenato azioni di disturbo e di dileggio verso i manifestanti. Situazioni analoghe, e anche peggiori, sono state segnalate in altre città italiane, in alcuni casi con la complicità delle amministrazioni comunali che hanno negato le piazze principali o chiesto cambi di sede per accondiscendere alle rimostranze delle associazioni lgbt.
 
Questo è il bel paese della tolleranza e del rispetto per le idee altrui. Purtroppo non è finita qui. A Bologna, come anche al Policlinico di Modena, da quindici anni l’associazione Papa Giovanni XXIII propone una volta alla settimana un momento di preghiera per la vita nascente nel giorno in cui all’ospedale Sant’Orsola si effettuano le interruzioni volontarie di gravidanza.
 
É di questi giorni la denuncia che ha mobilitato nella protesta anche altre associazioni cattoliche (tra cui Cif e Azione cattolica): nell’ultimo mese la preghiera è stata oggetto di contestazione, fino ad impedire al gruppo di ritrovarsi nel luogo abituale. Quanto si adoperi l’associazione fondata da don Oreste Benzi per aiutare le madri in difficoltà, per dissuaderle dall’aborto con una proposta di accoglienza e di accompagnamento è noto a tutti.
 
Quella preghiera, avviata proprio da don Oreste, rappresenta ‘l’intenzione di condividere fino all’ultimo istante la vita dei piccoli che stanno per essere uccisi’. Di fronte a queste prove di intolleranza e prevaricazione tutti dovremmo sentirci interpellati e investiti del ruolo di sentinelle per garantire nel nostro paese la libertà di espressione, sentinelle per assicurare alle donne la libertà di scegliere per la vita e non per la morte del figlio che hanno in grembo.
 
Quando si evoca l’immagine delle sentinelle viene subito alla mente lo straordinario discorso di don Giuseppe Dossetti, pronunciato nel 1994, in occasione dell’ottavo anniversario della morte di Giuseppe Lazzati: ‘Sentinella quanto resta della notte’ (Is 21,1). Riflessione cristiana sull’Italia di oggi. A vent’anni di distanza un’analisi lucida e più che mai attuale ma anche pare inascoltata. Al di là delle valutazioni di ordine politico e del ruolo dei cattolici in politica in Italia colpisce la lettura teologica e pastorale laddove, elencando le cause profonde della notte inseriva per prima questa: ‘una porzione troppo scarsa di battezzati consapevoli del loro battesimo rispetto alla maggioranza inconsapevole.
 
Ancora l’insufficienza delle comunità che dovrebbero formarli’. Le sentinelle che oggi subiscono il dileggio e le intimidazioni sono in realtà già il segno dell’aurora al termine della notte, ma hanno bisogno di rinforzi, perché arrivi davvero un nuovo giorno per la società italiana.