Editoriale del n. 29 del 1 settembre 2013

Dall’attualità alla protezione dell’Assunta

Giovani, disoccupati e politici

di Luigi Lamma

 

Si riparte con la prospettiva di un autunno all’insegna dell’incertezza sul fronte politico e di conseguenza anche economico. I prossimi giorni saranno decisivi per le sorti del Governo della larghe intese e per il destino politico-giudiziario del leader del Pdl Silvio Berlusconi. Di fronte al battibeccare estenuante tra opposte tifoserie la maggioranza degli italiani assiste attonita e preoccupata per le sorti del Paese che tradotto in termini ancora più stringenti vuol dire una crisi sempre più assillante per milioni di famiglie, per la mancanza del lavoro, per l’assenza di un barlume di ripresa nonostante i sacrifici degli ultimi due anni. I segnali in questa direzione purtroppo si sprecano e solo un atteggiamento insipiente e irresponsabile può ancora ignorarli senza aggredirli con decisione.

 

É sufficiente citare alcuni fatti tra i più recenti sfornati dalla cronaca come quello che riguarda la classifica europea delle zone a più alto indice di attrattività per le imprese che vede l’Emilia Romagna arretrare al 141° posto. É in questo contesto quasi ostile alle imprese che matura la grave decisione della ditta Firem di Formigine di traslocare la produzione in Polonia durante la chiusura estiva, invitando poi i dipendenti, ignari di quanto accaduto, a prendere servizio nella nuova sede. Ora con la mediazione delle istituzioni per i lavoratori si prospetta un periodo di cassa integrazione in attesa di una possibile ripresa dell’attività. Se a questo complicato quadro economico si aggiungono imprevedibili disastri come il terremoto dal quale faticosamente famiglie e aziende stanno cercando di riemergere o come l’incendio del deposito di rifiuti gestito dalla Ca.re a Fossoli con il conseguente ricorso sempre alla cassa integrazione per i diciannove dipendenti  c’è di che preoccuparsi e rimboccarsi le maniche. A fare le spese di questa situazione continuano ad essere in particolare i giovani come attestano impietosi i dati sulla disoccupazione giovanile e gli anziani che vedono compromesso il livello di assistenza. Lo ha ricordato anche Papa Francesco durante le giornate di Rio de Janeiro parlando di una civiltà che è andata ‘oltre i limiti perché ha creato un tale culto del dio denaro, che siamo in presenza di una filosofia e di una prassi di esclusione dei due poli della vita’ Esclusione degli anziani, ovviamente’

 

E l’esclusione dei giovani. La percentuale che abbiamo di giovani senza lavoro, senza impiego, è molto alta e abbiamo una generazione che non ha esperienza della dignità guadagnata con il lavoro. Questa civiltà, cioè, ci ha portato a escludere i due vertici che sono il nostro futuro. Allora i giovani: devono emergere, devono farsi valere; i giovani devono uscire per lottare per i valori, lottare per questi valori”. Occorre rimettere al centro dell’agire politico ed economico le persone e le famiglie e in questo la Chiesa è davvero maestra di umanità come testimonia il magistero quotidiano del Papa insieme all’opera di diocesi, parrocchie e associazioni. Giovani, disoccupati e politici sono gli uomini e le donne che monsignor Cavina ha ricordato in modo speciale e affidato, alla protezione e intercessione di Maria nella preghiera dell’Assunta del 15 agosto scorso. Attenzione, perché questo è da considerare un richiamo forte per tutti, non una pia invocazione.

 

Va letto come il segno evidente e conseguente di una sensibilità pastorale che il Vescovo di Carpi sta perseguendo senza il bisogno di essere supportata dalla grancassa di documenti, convegni e manifesti. Si dipana in una silenziosa ed efficace trama di contatti, di incontri, di iniziative tesi a dare sì risposte ai bisogni umani ma ancor di più al vuoto esistenziale e culturale che rischia di essere più grave e dirompente delle povertà materiali. Una sfida che va raccolta con coraggio e con umile spirito di servizio per immettere nella vita delle nostre comunità solide ragioni di speranza.