Carpi, Auditorium San Rocco
25-12-2014
Il popolo ebraico sta vivendo un periodo terribile della propria storia ed il profeta Isaia per descrivere la drammaticità della situazione usa l’immagine delle tenebre. Tutto attorno al popolo è oscurità, sconforto, scoraggiamento, tristezza… mancanza di speranza.
A questo popolo, così duramente provato e demotivato, il profeta annuncia l’amore di Dio. Dio non abbandona l’uomo nella profonda angoscia esistenziale in cui è sprofondato a causa dell’illusione di potere fare a meno di Dio e di costruirsi un futuro indipendentemente da Lui. Anzi, il Signore si commuove per le sofferenze del suo popolo e desidera porvi rimedio intervenendo personalmente, coinvolgendosi con la sua storia, condividendo la sua vita, assumendo su di sé il peccato ed il male dell’uomo per liberarlo.
Ecco il Natale! Con l’Incarnazione del Figlio di Dio, Dio stesso si fa registrare all’anagrafe e diviene cittadino dell’umanità, il Dio con noi, il Dio per noi.
Il Signore opera tutto questo per liberarci dal limite umano. Infatti, questo incredibile, imprevedibile e stupendo Dio, se viene accolto, ci rende partecipi della sua stessa vita divina e ci eleva alla sua stessa dignità.
Dal dono della dignità ritrovata sgorga la gratitudine e la riconoscenza. Il cuore esulta per le meraviglie operate dall’amore di Dio. La natura stessa innalza al Creatore la sua lode. E l’uomo ed il creato, insieme, cantano gioiosamente a Dio: Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra… Gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude; sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta. Davanti al Signore che viene…
Al termine di questa solenne eucarestia ci porteremo al bacio del Bambino Gesù. Sembra fragile, facile da eliminare, tanto che lo hanno ucciso, ma questo Bambino è il Signore della vita e dopo tre giorni ha vinto lui. E’ riapparso vivo e c’è: vivo nell’Eucarestia, vivo in ogni comunità di credenti dove crea solidarietà umana e intelligenza nuova della realtà…
Lasciamoci incantare dal Suo sguardo limpido e carico di amore per ognuno di noi per potere innalzare a Lui la stupenda preghiera: “O Cristo, tu ci sei necessario, sei il solo vero maestro per conoscere il nostro essere e il nostro destino e la via per conseguirlo…Tu ci sei necessario, o vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e per avere certezze che non tradiscono in eterno. Amen!” (Paolo VI).
A questo popolo, così duramente provato e demotivato, il profeta annuncia l’amore di Dio. Dio non abbandona l’uomo nella profonda angoscia esistenziale in cui è sprofondato a causa dell’illusione di potere fare a meno di Dio e di costruirsi un futuro indipendentemente da Lui. Anzi, il Signore si commuove per le sofferenze del suo popolo e desidera porvi rimedio intervenendo personalmente, coinvolgendosi con la sua storia, condividendo la sua vita, assumendo su di sé il peccato ed il male dell’uomo per liberarlo.
Ecco il Natale! Con l’Incarnazione del Figlio di Dio, Dio stesso si fa registrare all’anagrafe e diviene cittadino dell’umanità, il Dio con noi, il Dio per noi.
Il Signore opera tutto questo per liberarci dal limite umano. Infatti, questo incredibile, imprevedibile e stupendo Dio, se viene accolto, ci rende partecipi della sua stessa vita divina e ci eleva alla sua stessa dignità.
Dal dono della dignità ritrovata sgorga la gratitudine e la riconoscenza. Il cuore esulta per le meraviglie operate dall’amore di Dio. La natura stessa innalza al Creatore la sua lode. E l’uomo ed il creato, insieme, cantano gioiosamente a Dio: Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra… Gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude; sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta. Davanti al Signore che viene…
Al termine di questa solenne eucarestia ci porteremo al bacio del Bambino Gesù. Sembra fragile, facile da eliminare, tanto che lo hanno ucciso, ma questo Bambino è il Signore della vita e dopo tre giorni ha vinto lui. E’ riapparso vivo e c’è: vivo nell’Eucarestia, vivo in ogni comunità di credenti dove crea solidarietà umana e intelligenza nuova della realtà…
Lasciamoci incantare dal Suo sguardo limpido e carico di amore per ognuno di noi per potere innalzare a Lui la stupenda preghiera: “O Cristo, tu ci sei necessario, sei il solo vero maestro per conoscere il nostro essere e il nostro destino e la via per conseguirlo…Tu ci sei necessario, o vincitore della morte, per liberarci dalla disperazione e per avere certezze che non tradiscono in eterno. Amen!” (Paolo VI).