Omelia nella festa dei Vigili del Fuoco – Santa Barbara

04-12-2013

Chiesa di Concordia, 4 dicembre 13

Siamo riuniti per celebrare la festa di Santa Barbara. Il brano di Vangelo ci presenta Gesù che passa e mentre passa due ciechi lo seguono e si mettono a urlare. Si tratta di un grido che nasce dalla loro situazione di sofferenza, di dolore, di esperienza del limite. Gesù non risponde immediatamente alla loro richiesta. Ma li interroga per orientarli verso la sua persona: Credete che io possa fare questo? Cioè che io possa guarirvi? . Cristo domanda se loro hanno Fede. Il dono di Dio, il miracolo che Egli sta per compiere non è una cosa automatica o magica. Richiede la fede. La fede è il tesoro più grande che abbiamo perché ci aiuta a conoscere il mistero di Dio e aprendoci al mondo di Dio, ci aiuta a scoprire il mistero che è l uomo e a trovare il senso della vita.

Lo aveva ben capito Santa Barbara, la vostra celeste patrona, che è stata disposta a rinunciare alla propria vita, con coraggio e serenità, per non perdere il tesoro prezioso della fede. Memore delle parole di Gesù: Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli .

Carissimi Vigili del Fuoco riuniti in questa chiesa distrutta dal terremoto desidero, fino ad ora avete dedicato alla nostra sicurezza e alla sicurezza dei nostri luoghi di culto circa 150 settimane di lavoro per complessive 6.560 presenze. Per questo desidero esprimervi, anche a nome di tutta la diocesi di Carpi, gratitudine, riconoscenza, apprezzamento ed ammirazione per quanto avete fatto per noi. E con voi vorrei attualizzare l episodio evangelico.

Anche noi, come Gesù siamo circondati da uomini, donne, bambini che attendono aiuto. Non tutti fanno sentire la loro voce, perché per molti il grido della sofferenza rimane strozzato nella gola. Quando si vive una situazione di grosso disagio o fisico, o morale o spirituale molto spesso nasce anche un atteggiamento di ribellione nei confronti di Dio, che può essere superato solo se chi soffre, vede il lavoro delle mani di Dio tra di loro (I Lettura) per alleviare, per consolare, per aiutare.

Ma com è possibile che questo avvenga? C è una preghiera molto bella che ci aiuta a rispondere a questo interrogativo: Cristo non ha mani/ha soltanto le nostre/per fare il suo lavoro oggi. Cristo non ha piedi/ha soltanto i nostri piedi/per guidare gli uomini/ sui suoi sentieri/. Cristo non ha mezzi/ha soltanto il nostro aiuto/per condurre gli uomini a sé (Preghiera del XIV sec.).

Cari Vigili del Fuoco, anche se dovete lottare, ogni giorno, con la mancanza di personale, di attrezzature, di risorse e, spesso, dovete sottostare a turni consistenti, il vostro servizio – e non sembri toppo quello che dico – rende presente all uomo provato e sofferente l amore, la cura, la compassione e la tenerezza di Dio. Poiché correte in soccorso di chi ha bisogno non a parole, ma con gesti concreti di solidarietà – mettendo a repentaglio anche la vostra incolumità – voi diventate portatori e testimoni di speranza per chi ne ha bisogno.

Inoltre, la vostra passione per il dovere, la vostra dedizione, il vostro coraggio e le vostre capacità tecniche costituiscono un messaggio positivo per l intera società e sono un patrimonio che merita di essere coltivato dalle istituzioni, anche in tempo di tagli alla spesa.

Il vostro lavoro è duro, pesante e talvolta neppure riconosciuto dall uomo. Ma il Signore vede, conosce e sa ricompensare come Lui solo è capace. Chiediamo dunque la Sua benedizione sulle vostre famiglie e sul vostro corpo, leggendario per il coraggio e l abnegazione.