Ordinazione presbiterale domenica 2 giugno in Cattedrale

domenica 2 Giugno

Arnaud, Basile e Severin sacerdoti

Domenica 2 giugno, alle 18, in Cattedrale, il Vescovo Francesco Cavina ordinerà presbiteri Arnaud Giegue Tametsop, Basile Nula Papy Bitangalo e Severin Arnaud Ngueliassi. Lo scorso 2 dicembre, i tre giovani avevano ricevuto l’ordinazione diaconale insieme ai compagni di Seminario di origine indiana, don Amel Chirayil Johnson e don Tinu Jacob Thommassery, divenuti sacerdoti qualche settimana fa nella Diocesi di Cochin in Kerala. Arnaud presta servizio attualmente a Sant’Agata Cibeno, mentre Basile e Severin rispettivamente nelle parrocchie di San Giuseppe Artigiano e della Cattedrale. In preparazione alla loro ordinazione, si terrà una veglia di preghiera mercoledì 29 maggio, alle 21, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano.

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Come a coronare l’intenso mese vocazionale vissuto dalla Diocesi di Carpi, domenica 2 giugno, solennità dell’Ascensione del Signore, alle 18, in Cattedrale, saranno ordinati presbiteri Arnaud Giegue, Basile Bitangalo e Severin Ngueliassi, per l’imposizione delle mani e la preghiera del Vescovo Francesco Cavina.
Dopo l’ordinazione diaconale, avvenuta lo scorso 2 dicembre, i tre seminaristi trentaduenni si ritroveranno uniti nel condividere questa “tappa” che porta a compimento il loro cammino di discernimento e di verifica. Arnaud e Severin, nativi del Cameroun, e Basile, originario della Repubblica Democratica del Congo, hanno vissuto una prima esperienza di formazione presso l’istituto dei Missionari Saveriani – che ha la casa madre a Parma -, poi, tra il 2016 e il 2017, per il tramite di don Daniele Moretto, già direttore dello Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia, sono stati accolti a Carpi da monsignor Cavina e da don Massimo Dotti, allora rettore del Seminario, ai quali i tre giovani guardano con riconoscenza ed affetto. “Dal primo incontro ad oggi il nostro Vescovo è stato per noi un padre – affermano insieme – accompagnandoci sia come guida sia con la testimonianza del suo ministero. Ha sempre rispettato la nostra libertà e ci sentiamo da lui amati. Molto importante è stata per noi, inoltre, la testimonianza di don Massimo, anche come responsabile dell’oratorio Eden e come parroco della Cattedrale, che ci ha introdotti, fin dal nostro arrivo, nelle attività a stretto contatto con le persone. Ci ha incoraggiati a portare il carisma missionario che abbiamo nel cuore, dunque l’annuncio del Vangelo, nella Chiesa di Carpi, aiutandoci ad accoglierla così come, a nostra volta, siamo stati accolti”. Proprio a questo spirito missionario si riallaccia il versetto evangelico, “Sulla tua parola getterò le reti” (Lc 5,5), scelto da Arnaud, Basile e Severin per la locandina della loro ordinazione sacerdotale e tradotto nell’immagine dell’apostolo Pietro che lascia la barca per seguire il Maestro, realizzata da padre Marko Ivan Rupnik nei mosaici della cappella della Nunziatura Apostolica a Parigi. “Pietro aveva pescato tutta la notte e non aveva preso nulla, tuttavia, con fiducia nell’invito di Gesù a gettare le reti, torna al largo e pesca una quantità enorme di pesci – osservano i tre giovani -. Il Signore lo rassicura: ‘non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini’. Questo episodio rispecchia il nostro proposito: desideriamo essere sacerdoti che mettono al primo posto la dimensione missionaria, nel portare a tutti il Vangelo. Non saremo mai degni della vocazione, però, facendo totale affidamento sulla parola del Signore, vogliamo gettare le nostre reti”
 
I tre futuri sacerdoti raccontano la loro esperienza di fede tra Carpi e le parrocchie di origine
Arnaud “Tu sei un dono per la nostra Chiesa”: è la frase che Arnaud Giegue si è sentito rivolgere dalle persone incontrate a Carpi, prima nella parrocchia della Cattedrale e all’oratorio, e oggi dalla comunità di Sant’Agata Cibeno, dove sta prestando servizio. “Ho compreso che non è necessario guardare lontano per essere missionari, perché si può esserlo nel quotidiano della realtà dove il Signore chiama. E l’ho sperimentato immediatamente a Carpi, perché – aggiunge con un sorriso -, appena giunto nell’estate 2016, sono stato mandato da don Massimo al campo dei ragazzi dell’oratorio, subito gettato nella mischia”. Arriva all’ordinazione sacerdotale Arnaud con molta serenità, “non posso dire di non aver avuto tempo per riflettere, dato che sono entrato in Seminario nel 2007. Il mio è stato un cammino lungo e non privo di sofferenza… ho la consapevolezza che il Signore mi ha cercato e mi ha atteso per molto tempo. Ma ho anche la certezza che mi vuole qui, perché non avrei mai immaginato di diventare sacerdote a Carpi, che prima non conoscevo, se non attraverso alcuni compagni degli studi di Teologia a Reggio. Mi sento allora pronto nell’accogliere questo dono con infinita gratitudine al Signore”. Oltre alla “grande famiglia della Chiesa di Carpi” come la definisce – e in particolare la parrocchia di Sant’Agata dove Arnaud celebrerà la prima messa il 9 giugno, alle 11.15 -, anche la comunità di origine, quella di Gesù Buon Pastore a Douala, nell’omonima arcidiocesi, lo sta accompagnando. E non solo spiritualmente, sottolinea, poiché “già da febbraio il parroco ha creato una commissione per organizzare la celebrazione della mia prima messa in parrocchia e la festa, il prossimo 16 giugno. C’è molto entusiasmo – conclude – e questo mi riempie di gioia, perché, anche se il mio ministero sarà a Carpi, sentono che divento sacerdote per tutta la Chiesa”. Ai fratelli e alle sorelle con cui ha percorso e condiviso un pezzo di “strada” Arnaud è profondamente grato. “Ho avuto la grazia di conoscere tante persone che testimoniano a me – conclude – che chi lascia tutto per seguire Gesù riceve davvero il centuplo, come dice Lui stesso nel Vangelo”.
Basile “La parola che riassume i sentimenti con cui arrivo al sacerdozio è grazie”. Profonda è la gratitudine di Basile a Dio per il dono della vocazione presbiterale, “un dono per la vita”, sottolinea, accolto con umiltà, sentendosi “confermato per bocca dei formatori, degli amici e dei fedeli carpigiani a gettare le reti. Da qui trovo la forza per compiere questo passo, sicuro della volontà del Signore per la mia felicità e mettendomi a disposizione della Chiesa di Carpi che sento mia”. Racconta Basile di aver riletto, in questi giorni, conservata nel suo archivio personale, la lettera ricevuta prima di entrare in Seminario, nel 2007, dal fratello maggiore. “Era contrario alla mia scelta – spiega – e lo ha sempre detto esplicitamente, mentre il papà, che è catechista, pur essendo dello stesso parere, non diceva nulla. La mamma e le mie tre sorelle erano invece d’accordo. Immagino che mio fratello avesse per me, il più piccolo, aspirazioni diverse… tuttavia, si è pian piano fidato anche lui della parola del Signore e alla fi ne, insieme al papà, ha riconosciuto, nel mio desiderio di consacrazione al Signore, un dono della nostra famiglia alla Chiesa. Mi ha chiesto di conservare questa lettera fi no alla mia ordinazione sacerdotale e così ho fatto”. Ringraziando i propri famigliari per aver compiuto questo cammino di fede, Basile attende di incontrarli alla prima messa che celebrerà il 7 luglio presso la sua parrocchia del Sacro Cuore a Shabunda, nella Diocesi di Kasongo. Anche lui, come Arnaud, sottolinea “il centuplo” ricevuto dalle tante persone conosciute, che come l’hanno sostenuto fi nora, continueranno ad accompagnarlo, ne è certo, come sacerdote. Nello stesso tempo, ringrazia la Diocesi di Carpi per avergli dato la possibilità di vivere il ministero per il popolo di Dio. Per la parrocchia di San Giuseppe Artigiano, dove presta servizio attualmente, celebrerà la prima messa il 9 giugno, alle 11. Qui, conclude, “il mio centuplo è stato nell’essere accolto come un dono del Signore fatto alla comunità. Ringrazio e abbraccio i ‘miei’ parrocchiani di San Giuseppe, sempre in comunione spirituale”.
Severin “Non temere… perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo” (Is 43,1-4). Si sente profondamente amato dal Signore Severin, rispondendo alla sua chiamata, “dono d’amore”, con tutto se stesso, ed esprimendo il grande desiderio “di trasmettere a tutti coloro che Dio metterà sul mio cammino questo amore così grande che ho ricevuto”. E sperimentato nei momenti di diffi oltà di un percorso di discernimento che, riconosce Severin, non è stato semplice. “Quando si intraprende questa strada si ha un po’ il timore di non sapere come andrà a finire. Io però ho incontrato persone che mi hanno dato il coraggio e che hanno creduto in quella chiamata che sentivo e sento in me. Il loro carisma nel discernere e nell’orientarmi è stato fondamentale. Nutro una grande riconoscenza in particolare verso il mio direttore spirituale, che ora è in cielo, i miei formatori, il Vescovo Francesco, e don Massimo”. Con quest’ultimo Severin ha trascorso due anni nella parrocchia della Cattedrale, con i giovani dell’Azione Cattolica e ultimamente anche con gli scout, curando l’animazione spirituale e insegnando religione alla scuola Sacro Cuore, prestando, nello stesso tempo, servizio all’oratorio. “Mi trovo molto bene con i più piccoli, con cui condivido la preghiera, le lezioni e il pranzo, e con gli adolescenti. E’ una gioia per me quando i bambini, vedendomi per strada, mi salutano e si fermano a parlare”. Severin celebrerà la prima messa lunedì 3 giugno, alle 19.30, in Cattedrale, mentre il 23 giugno nella parrocchia dove risiedono i suoi genitori, intitolata a San Giovanni Paolo II, nella Diocesi di Bafoussam. “Solamente mio padre è cattolico, il resto della famiglia è protestante – spiega -. Io ho ricevuto il battesimo nella Chiesa Cattolica all’età di quindici anni. Questa realtà ‘ecumenica’ è stata per me una grande ricchezza. Ad esempio, la mamma mi ha trasmesso la sua attenzione e il suo amore per la parola di Dio, che è una caratteristica dei protestanti. A lei e alla mia famiglia – conclude – va il mio grazie per aver sempre rispettato la mia scelta”.
02/06/2019 18:00
02/06/2019 20:00
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