Una grande “impresa” lanciata e riuscita
“Dare un calcio all’Impossibile” è una degli aspetti peculiari che caratterizza lo scautismo e questa estate più che in altre si sono impegnati nostri gruppi in Zona, cercando di superare le difficoltà organizzative imposte dall’emergenza sanitaria che hanno reso quasi impossibili le attività estive… quasi! Rivolgendo uno sguardo al territorio della Zona, partendo dal centro, ecco il Carpi 1 (Cattedrale). Dopo le cacce giornaliere a luglio in luoghi aperti e in piena natura, lupetti e lupette del gruppo sono stati protagonisti di messe “ad hoc” celebrate apposta per loro; gli esploratori e le guide, cimentatisi questa estate in due weekend di attività di pionieristica e di cucina, all’inizio di settembre sono partiti in missione di squadriglia sull’Appennino (monte Cusna-Sillano, lago Bargetana e monte Prado i luoghi scelti). Passando poi al Carpi 2 (parrocchia di San Francesco), i castorini si sono trovati a luglio per un’attività pomeridiana dove hanno giocato su un tema attuale “a caccia” di dottori e infermieri in erba, pronti per affrontare qualsiasi crisi sanitaria, e come i lupetti dopo lo “stand by” estivo aspettano di rivedersi a settembre. Guide ed esploratori sono andati in gita sul Lago Santo a 1750 metri: qui si sono divisi in alta e bassa squadriglia e qualcuno è arrivato fino a monte Rondinaio (quasi in Toscana!). Il noviziato Carpi 1-Carpi 2 è riuscito a svolgere un’uscita con pernotto presso un’azienda agricola che si occupa di agricoltura biologica e attività sociali: i clan gemellati di entrambi i gruppi hanno organizzato una route “breve” di soli tre giorni, a inizio agosto, sull’Appennino reggiano (zona Civago-San Pellegrino- Fontanaluccia): qui sono stati anche accolti per assistere a testimonianze di accoglienza in una Casa della Carità. Del tutto nuove le esperienze estive del neonato gruppo Santa Croce 1, che, dalla sua apertura ufficiale, ha organizzato i primi campi e campetti per tutte le unità. I castorini hanno passato tre giorni di giochi ed avventure presso la parrocchia di Santa Croce e quella di Villanova senza pernotto. Lupetti e lupette sono stati invece a Gargallo e a Santa Croce, trattenendosi, tra le altre attività, anche per un pernotto: il campo lupetti si è chiuso con le promesse dei cuccioli che da febbraio attendevano di poter ricominciare a giocare con i compagni. I ragazzi e le ragazze del reparto hanno invece vissuto tre giorni di campo, sempre a Santa Croce, dormendo in rifugi realizzati apposta e impegnandosi in differenti “imprese di squadriglia”. Anche loro l’ultimo giorno di campo hanno potuto pronunciare le promesse! Il clan/fuoco a fine agosto ha invece camminato sui sentieri di Montesole (Bologna), luogo chiave della memoria storica dello scautismo italiano: ragazzi e capi hanno dormito in tende singole e, in chiusura della route, ci sono state due partenze.
Quale soddisfazione in tanta fatica!
Il gruppo del Mirandola 1 ha realizzato campi in via Posta per tutti i bimbi e i ragazzi del gruppo e, in periodi diversi, ogni unità ha preparato qualcosa di speciale. Le coccinelle hanno terminato il loro campetto di quattro giorni (senza pernotto) realizzando una fantastica festa ambientata; i lupetti invece hanno aggiunto alle attività di alcune serate consecutive un’uscita con pernotto. I tre reparti hanno ricreato presso la casa parrocchiale e il parco l’ambiente del campo con costruzioni e giochi tipici: tutti i ragazzi e le ragazze si sono detti estremamente soddisfatti e sorpresi del risultato importante nonostante “giocassero in casa”. I più grandi, del clan/fuoco, si sono organizzati con attività a giugno, luglio e settembre, per continuare a mettersi a servizio e per non perdersi di vista. Anche il gruppo Mirandola 2 ha svolto i campi estivi in via Posta: il branco e il cerchio hanno vissuto una settimana di campo, senza pernottare, molto impegnati in grandi imprese al seguito del mitico Robin Hood; al termine, bambini e bambine hanno condiviso la tristezza per la fi ne dell’avventura per cui avevano aspettato tanto tempo! I più grandi del reparto hanno invece realizzato costruzioni e imprese per il campo durato anche per loro una settimana (con pernotto). Tutti carichi e felici dell’esperienza, nonostante il violento temporale che ha colpito la bassa ad inizio agosto, danneggiando diverse tende e materiali dell’allestimento. Il noviziato ha compiuto parte della famosissima Trans-Lagorai in Trentino, mentre i rover e le scolte hanno trascorso alcuni giorni di cammino passando anche dalla cima del Cimone, riuscendo a far partecipare anche un loro compagno rover in carrozzina: una soddisfazione enorme alla fine, quale premio per la grande fatica, coronata dai gesti di gentilezza e solidarietà da parte delle persone incontrate lungo la strada. Anche per i fazzolettoni bianco e blu del Carpi 5 (San Bernardino Realino) si è lasciato abbastanza libero il periodo estivo che ha seguito le attività post-quarantena, con la promessa di una ripartenza autunnale. Di clan è stata scelta come attività di rilievo la salita del noviziato poi la decisione di aspettare e studiare nuove strade da prendere dopo il lockdown, in cui si è molto puntato sulla vicinanza educativa “a distanza” per non lasciare soli i ragazzi. Ora la sfida vera sarà riorganizzare gli spazi parrocchia: E/G ed R/S si sono adoperati insieme ai capi nel ridistribuire il campo antistante San Bernardino Realino in zone, come area altare, fuoco, vasche con rubinetti per le nuove misure sanitarie e nuove idee e progetti per stare il più possibile all’aria aperta, preparando quindi la stagione invernale. Il reparto ha svolto incontri per annate del secondo, terzo e quarto anno misto per puntare sui più grandi coinvolgendoli anche nella nuova gestione delle aree comuni (la possibile organizzazione turni sarà probabilmente coordinata dal clan).