“Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum” è il ritornello del salmo responsoriale – eseguito in modo magistrale dalla giovane cantrice Eleonora – da cui prendono il nome le Messe Rorate, questa particolare celebrazione a lume di candele. Le candele accese – come per le dieci vergini sagge che aspettano lo sposo – sono segno dell’attesa dell’alba e meglio ancora del Natale. Infatti, La Santa Messa Rorate, quest’anno giunta alla terza edizione nella parrocchia di Concordia, si celebra alle 6.30 del mattino, dopo la recita del Rosario, nei tre giovedì antecedenti il Natale. Quando il parroco, don Andrea Kielbasa, ci ha presentato l’idea di questa tradizione molto sentita nel suo Paese, la Polonia, eravamo un po’ scettici: chi mai verrà così presto alla mattina? Invece, la comunità concordiese ha risposto con gioia e devozione, anche se meno numerosa quest’anno per ovvie ragioni. Hanno celebrato la prima settimana il parroco di Mirandola, don Fabio Barbieri, poi il nostro neovescovo di Carpi, monsignor Erio Castellucci – che ha voluto ritornare dopo esserne stato positivamente colpito l’anno scorso – e infine il vicario parrocchiale di Mirandola, don Mauro Pancera. E speriamo l’anno prossimo di poter riempire la chiesa fino all’inverosimile… perché questa pandemia sarà finalmente conclusa!
Euro Barelli