Riaperta la chiesa di San Nicolò: gioia e gratitudine nella giornata che ha restituito alla comunità carpigiana un luogo di rara bellezza. Le parole del vescovo Erio Castellucci
di Luigi Lamma
“ Grazie, grazie, grazie e merci beaucoup”. Si è concluso così il saluto di padre Célestin, il parroco di San Nicolò e San Francesco, al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Erio Castellucci, che venerdì 1 novembre, dopo 12 anni e cinque mesi dal rovinoso sisma, ha restituito il Tempio al pieno utilizzo per il culto riaffidandolo alla comunità parrocchiale. Un messaggio carico di gioia e di gratitudine verso le istituzioni, Regione Emilia-Romagna e Comune di Carpi, presente il sindaco Riccardo Righi e diversi assessori e consiglieri comunali, che hanno portato avanti non senza difficoltà l’impegnativa opera di recupero della chiesa, per la Diocesi che in un proficuo rapporto di collaborazione con l’amministrazione comunale ha consentito che la vita della comunità parrocchiale potesse proseguire, e per i tanti fedeli e cittadini che hanno atteso con operosità questo momento. Perchè, come giustamente è stato fatto notare, l’unicità della chiesa di San Nicolò è proprio questa doppia appartenenza, alla comunità civile e a quella religiosa. Numerosi i sacerdoti concelebranti, particolarmente emozionati per la calorosa accoglienza gli ultimi padri francescani che hanno retto la parrocchia padre Sandro Pini, padre Elio Gilioli e padre Ivano Cavazzuti insieme ad altri confratelli. Nell’omelia il vescovo Erio riflettendo sulla solennità di Tutti i Santi ha fatto esplicito riferimento alla figura di San Nicolò: “Venerare San Nicolò significa imitarlo nella sua capacità di unire come un ponte i due mondi dell’oriente e dell’occidente. San Nicolò, ancora oggi molto venerato nel mondo, è l’uomo delle culture è colui che, anziché fomentare le divisioni, ha creato l’unità. Il modo migliore di venerarlo qui dentro è proprio quello di farsi ponti”. Poi concludendo ha ribadito il senso più autentico dell’evento che si stava celebrando: “In questa stupenda chiesa, finalmente restituita alla comunità parrocchiale, diocesana e cittadina, si continuerà e si riprenderà a formare a questa attenzione, al dialogo, all’incontro, al riconoscimento del Signore dovunque vi siano tracce della sua presenza. Ormai potremmo dire che il nuovo nome della pace è fraternità. Se impariamo anche qui dentro, con l’aiuto della Parola del Signore, del suo Pane di vita, se impariamo anche qui a tessere reti di fraternità, allora possiamo dire che anche noi camminiamo verso il Regno insieme alla schiera di Santi e di Santi della porta accanto”. Quasi a suggellare il passaggio di consegne tra i Francescani e i nuovi religiosi della congregazione del Boccone del Povero, anch’essi fortemente ispirati alla spiritualità francescana, fondata dal Beato Cusmano di Palermo e qui a Carpi presente con una nutrita comunità originaria del Congo, la processione offertoriale è stata accompagnata da un canto e dalla danza tipici della liturgia africana. Al termine della celebrazione l’immancabile momento di festa con le tavole imbandite sotto il porticato rimesso a nuovo.
Nella mattinata si è svolta l’apertura del Tempio di San Nicolò alla presenza del sindaco Riccardo Righi e del vicario generale mons. Gildo Manicardi che insieme hanno ufficialmente riaperto al pubblico la chiesa. Il Sindaco ha voluto ringraziare in modo particolare i suoi predecessori che a vario titolo sono stati coinvolti nel percorso della ricostruzione, Enrico Campedelli e Alberto Bellelli, poi gli uffici e i tecnici comunali dei settori interessati a seguire i lavori, le ditte che li hanno eseguiti. Parole di apprezzamento per lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto il confronto con la Diocesi per addivenire ad un nuovo assetto che ha consentito di proseguire nel solco della precedente realtà con la presenza della parrocchia. Gli ha fatto eco mons. Manicardi che ha ricordato i vari passaggi storici che hanno unito amministrazione comunale e diocesi nell’intento condiviso di valorizzare il Tempio di San Nicolò come bene di tutta la comunità cittadina ed ecclesiale. Al termine della cerimonia inaugurale mons. Manicardi ha benedetto il tempio e i presenti con la preghiera di benedizione composta per l’occasione e pubblicata a fianco.