Si delinea sempre più l’architettura che scaturirà dall’unificazione delle chiese di Modena e di Carpi. Castellucci: “in ogni chiesa locale c’è il respiro della chiesa universale”
di Erio Castellucci
“Questa introduzione era stata pensata a prescindere da chi sarebbe stato il nuovo Papa…Quindi è un piccolo spunto, non tanto su Leone XIV, di cui si è già parlato tanto in questi giorni, ma sul collegamento tra la Chiesa universale e le chiese particolari”. Con queste parole il vescovo Erio ha introdotto i lavori della riunione dei consigli pastorali diocesani presso la parrocchia di Quartirolo a Carpi, lo scorso sabato 10 maggio. Monsignor Castellucci ha condiviso alcune impressioni sull’esito del Conclave che ha portato all’elezione del cardinale Prevost: “soprattutto è un uomo di Dio, chi lo ha conosciuto dice che si tratta di una persona molto profonda e molto spirituale nello stesso tempo, attenta ai problemi delle persone. Immagino che il lungo ministero in Perù, in una piccola diocesi anche a contatto con persone molto marginali, lo abbia plasmato in un’attenzione particolare ai poveri e ai sofferenti”. E’ importante riflettere su quanto abbiamo vissuto con molta emozione in queste giornate dalla morte di Francesco all’elezione di Leone XIV, “non tanto perché il Papa è una personalità importante, ma perché c’è bisogno di unità, di identificarsi con una figura che tenga unita la Chiesa. Questo è il senso della cattolicità. Quando nel credo diciamo della Chiesa “una, santa, cattolica e apostolica”, quel ‘cattolica’ vuole dire diffusa in tutto il mondo e dovunque è presente si sen-te ‘una’. Questo già i Padri della Chiesa lo sottolineavano, perché c’è un’unità nella Chiesa pur con un’estrema diversità”. “Abbiamo bisogno di sentirci una Chiesa – ha affermato il Vescovo – e ogni tanto ci fa bene qualche iniezione di ‘cattolicità’, la morte di un papa, l’attesa dell’altro, l’inizio di un pontificato possono richiamarci al fatto che quando diciamo ‘chiesa’ diciamo certamente la chiesa che è in un luogo, come la Chiesa che è in Carpi, la Chiesa che è in Modena ma si chiama Chiesa proprio perché è unita alla Chiesa cattolica, fa parte della Chiesa cattolica”. In chiusura, dopo aver messo in guardia da due rischi, l’universalismo e il particolarismo, monsignor Castellucci, ha precisato l’ecclesiologia del Concilio Vaticano II, secondo cui “la Chiesa locale è l’espressione della Chiesa universale in quel luogo. Non è una frazione della Chiesa universale è la presenza della Chiesa universale in quel luogo. La Chiesa universale non è l’insieme delle chiese locali ma è il respiro universale di ogni chiesa locale. E’ in questa ottica che parliamo dell’unificazione delle diocesi di Carpi e di Modena-Nonantola, ben sapendo che siamo dentro ad un’avventura molto più grande, che si chiama Chiesa di Cristo”.
Dagli uffici ai servizi
Nella seconda parte della riunione i vicari episcopali per la pastorale don Maurizio Trevisan e don Carlo Bellini hanno illustrato il prospetto della riorganizzazione dei Servizi Pastorali della nuova Diocesi, frutto ormai di diversi passaggi negli organismi di consultazione, presbiterale e consultori, ma anche nell’assemblea dei direttori e dei collaboratori degli attuali uffici pastorali delle due diocesi che si è svolta giovedì 15 maggio in arcivescovado a Modena sempre alla presenza del vescovo Erio. In questa sede sono state scandite anche le tappe di avvicinamento al varo della nuova diocesi che potrebbe avvenire, almeno sul versante della pastorale e dell’organizzazione territoriale (vicariati) già a partire da settembre con l’apertura del nuovo anno pastorale. Il 3 giugno ci sarà a Modena l’assemblea interdiocesana di fine anno, qui il Vescovo, oltre a presentare ufficialmente il tema del prossimo anno pastorale che sarà dedicato alla pace, potrebbe fornire indicazioni e tempi per l’avvio della nuova diocesi. Tornando allo schema dei servizi sottoposto al Consiglio Pastorale Diocesano esso prevede un organigramma con la presenza di un Vicario per la pastorale con il compito di coordinare le due aree “dell’annuncio” e “della prossimità”, coadiuvato da due delegati laici, uno per area. Poi ogni servizio, sia quelli pastorali che quelli amministrativi, generali e di cancelleria avranno un proprio responsabile. Tutte queste nomine dovranno avvenire entro l’estate per fare in modo che la partenza di settembre possa essere già effettivamente operativa.

Laura Lamma, segretaria del Consiglio Pastorale, don Maurizio Trevisan, don Carlo Bellini, mons. Erio Castellucci
AMBITO DELL’ANNUNCIO
Catechesi e Formazione Integrale
• Servizio per la catechesi dell’infanzia e della preadolescenza (scuola in questa fascia, collaborazione con la Fism)
• Servizio di pastorale dell’adolescenza e giovanile (scuola, università, discernimento vocazionale e sport)
• Servizio di pastorale con gli adulti (famiglia, catecumenato, accompagnamento vocazionale)
• Servizio di apostolato biblico e di formazione teologica (ISSRE, arte sacra…)
• Servizio di formazione liturgica e alla ministerialità (formazione al diaconato e ai ministeri)
AMBITO DELLA PROSSIMITÀ
Carità, Azione Sociale e Promozione Umana
• Caritas Diocesana
• Servizio di pastorale sociale, del lavoro e del tempo libero, della custodia del creato e della pace
• Servizio di pastorale della salute, della disabilità e della consolazione
• Servizio Migrantes per la pastorale della mobilità, per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso
• Servizio per il dialogo culturale (ISSRE, Beni Culturali, Biblioteche, Laboratorio Realino, servizio comunicazione, scuola)
• Servizio di pastorale missionaria
AREA TECNICO-AMMINISTRATIVA
• Ragioneria
• Servizio tecnico-giuridico
• Servizio Beni Culturali e edilizia di culto
• Economato
• Servizio tecnico e ricostruzione
• Ufficio Amministrativo
• Servizio Sovvenire
SERVIZI GENERALI
• Tutela Minori
• Consultorio
• Ufficio Scuola (IRC)
• Servizi di comunicazione e media
• Ufficio Informatizzazione-Centro Stampa e Spedizioni
• Segreteria
Arcivescovo
AREA CANCELLERIA
• Cancelleria
• Cause dei santi
• Archivio Arcivescovile
• Ufficio protocollo e sacerdoti