COMUNICATO STAMPA
“C’è più gioia nel dare che nel ricevere”
Il 4 giugno, in Cattedrale, Santa Messa in memoria del Beato Focherini, per la conclusione dell’anno scolastico e per l’apertura della festa diocesana dell’Azione Cattolica. Dall’omelia di Mons. Manicardi
“Cari ragazzi, avete un anno in più e avete lavorato anche voi perché la vostra personalità diventi più ricca; quindi, mi complimento con voi e ringrazio il Signore”. Con queste parole mons. Gildo Manicardi, vicario generale della Diocesi di Carpi, si è rivolto agli studenti presenti mercoledì 4 giugno in Cattedrale a Carpi, alla celebrazione eucaristica nella memoria del beato Odoardo Focherini, per la conclusione dell’anno scolastico e per l’apertura della festa diocesana dell’Azione Cattolica. Presenti i familiari del Beato Carpigiano, tra cui la figlia Paola, i nipoti e pronipoti, vari dirigenti scolastici del territorio, invitati dal Laboratorio diocesano Scuola Fede Futuro, e i membri dell’Azione Cattolica diocesana. La liturgia è stata animata dagli studenti dell’orchestra delle scuole secondarie di primo grado Alberto Pio.
“Bisogna essere capaci di dare se stessi agli altri – ha proseguito Mons. Manicardi nell’omelia -. Qual è il titolo più grande di Odoardo? Giusto fra le Nazioni, Israele gli ha riconosciuto questo titolo, Medaglia d’oro al Valor civile… Il titolo più grande lo ha ricevuto da Gesù e dalla chiesa: beato. È una parola che Gesù ha amato: ‘Si è più beati nel dare che nel ricevere’. Quindi beati ancora di più quelli che sanno dare, invece di prendere, si è più beati nel dare che nel ricevere. Cari ragazzi, chiediamo al Signore che la vostra crescita sia una crescita di generosità”.
“Ora il mio pensiero si rivolge a Odoardo, lo dico davanti alla figlia Paola, pensando alla sua mamma Maria, quello che Odoardo ha vissuto è questo: c’è più gioia nel dare che nel ricevere. E’ riuscito a dare ben al di là di tutto quello che aveva. Per il Signore il titolo più grande che ha ricevuto è beato, più degli altri perché ha creduto che c’è più gioia a dare che a ricevere”.