“Vi ho chiamati amici”

I campi estivi raccontati dai diversi settori diocesani: esperienze ricche di riflessione e crescita spirituale

Adulti a Falcade
Il primo campo del settore adulti di Azione Cattolica si è svolto a Falcade (Belluno). Sono stati giorni di preghiera, riflessione e vita comunitaria, dedicati al tema dell’amicizia spirituale. Monsignor Douglas Regattieri ha introdotto la parte biblica e passi dell’enciclica “Fratelli Tutti”. Nell’Antico Testamento Abramo diventa amico di Dio per la sua fede; Mosè parla con Lui “come uno parla a un amico”, un privilegio unico. Gionata aiuta Davide a riconoscere la propria vocazione, e Davide ne piange la morte con il “canto dell’arco”. Anche Salmi e Siracide celebrano l’amicizia come dono prezioso. Nel Nuovo Testamento, il tempo di Gesù è tempo di semina: i segni del Regno sono guarigioni, liberazioni, condivisione, ma anche amicizia. Gesù si siede a tavola con peccatori, provocando scandalo: la commensalità diventa espressione di accoglienza. Nell’ultima cena raggiunge la massima intimità con i discepoli: “Vi ho chiamati amici e non servi”. L’amicizia è dono divino da custodire, anche quando comporta dolore: Gesù piange Lazzaro, e con Giuda insegna che l’amore arriva fino ai nemici. La Fratelli Tutti ricorda che l’amicizia sociale nasce dal dialogo personale, familiare e comunitario, mentre la sua assenza porta all’oppressione. “La gentilezza è una liberazione dalla crudeltà e dall’urgenza distratta”. Con Roberto Cigarini e Cristina Buzzega si è riflettuto sul “sognare insieme” una fraternità universale, conquistando ogni giorno giustizia e solidarietà. Dal film “Il Pazzo di Dio” su don Oreste Benzi si è colto che l’amicizia autentica nasce quando ci si accorda per il bene e si scelgono i più deboli. Don Benzi ha combattuto tre schiavitù: emigrazione, prostituzione e disabilità, ponendosi come amico dei più fragili. Si è approfondito anche il dramma della prostituzione, spesso collegata alla tratta: non frutto di libera scelta, ma di costrizioni e povertà, con traumi profondi per le vittime. Guido Capiluppi e don Carlo Malavasi hanno raccontato la figura della Venerabile Albertina Violi Zirondoli (1901-1972), insegnante e donna di fede, impegnata nell’emancipazione delle giovani donne con valori cristiani. Dal 1950 legata al Movimento dei Focolari, è stata dichiarata Venerabile da papa Francesco nel 2023. L’esperienza di Falcade è stata arricchita anche dalla scoperta del territorio, in uno spirito di gratitudine al Signore.

Adulti ad Asiago
Un secondo campo adulti si è svolto ad Asiago (Vicenza), ancora sul tema dell’amicizia spirituale. La proiezione di “The Help” ha acceso un dibattito sull’epidemia di solitudine, fenomeno diffuso soprattutto nel nord Europa ma ormai globale, che porta conseguenze fisiche e psicologiche. Zygmunt Bauman aveva già visto in solitudine e insicurezza il prezzo della libertà individuale. Alice Bianchi ha evidenziato che per un cristiano ogni amicizia è spirituale: non conta la perfezione ma ciò che rivela della nostra vita. L’amicizia è mappa del nostro cammino, ci spinge a uscire dalla “bolla” sociale e, come categoria teologica, rafforza la comunità e previene derive manipolative. A differenza della direzione spirituale, è relazione paritaria. Don Carlo Bellini ha concluso ricordando che Gesù ha offerto il Regno proprio attraverso l’amicizia con peccatori e bisognosi, fino a dare la vita. La Chiesa stessa è comunità di amici di Gesù.

Giovanissimi a Valdobbiadene
Il settore Giovani ha partecipato al Giubileo dei Giovani a Roma, mentre i Giovanissimi hanno vissuto dal 18 al 23 agosto il campo a Valdobbiadene (Treviso), intitolato “A misura di Pace”. Il tema della pace è stato affrontato non solo in senso geopolitico, ma come dono di Gesù nelle relazioni quotidiane. Il primo giorno è servito per ambientarsi e riflettere, con un’attività in cui ognuno ha scritto cosa significa per sé “pace”. Il vescovo Erio, nel secondo giorno, ha commentato alcune definizioni, distinguendo tra pace di comodità (indifferenza), pace del dono (fede) e pace del cimitero (assenza di vita). La vera pace non elimina le tensioni, ma permette di distinguerle con il Vangelo. Nei lavori di gruppo si sono letti testi biblici (Caino e Abele, pecora smarrita), riflettendo sulle rotture della pace (chiusura, sfiducia) e sulla pace di Dio come amore da portare negli ambienti quotidiani. In assemblea, con un grande piano cartesiano, i ragazzi hanno condiviso conflitti vissuti e modalità di risposta. La penitenziale personale ha permesso di riflettere, scegliere impegni e, per chi voleva, confessarsi. Ogni giorno erano curati liturgia, lodi e vespri dai gruppi: la preghiera comune ha rafforzato il senso di comunità. Momenti toccanti: l’offertorio con le candele dei 2007 e la serata finale, quando i più grandi hanno consegnato un video e una lettera agli animatori. Nell’ultima assemblea i ragazzi hanno risposto alla domanda: “Quali strategie per portare la pace a misura di Cristo?”. Sono emersi molti spunti: cambiare atteggiamenti personali, pregare di più, trasformare la propria visione della pace. Il campo si è rivelato un’esperienza ricca di amicizia, riflessione e crescita spirituale. Ha aiutato i giovani a comprendere meglio la loro relazione con Gesù e a vivere la pace nel quotidiano, preparando il cammino del nuovo anno associativo e il desiderio di ritrovarsi al prossimo campo.

Elisabetta Gasparini, Marco Giubertoni, Massimo Michelini e Maddalena Pescetelli