Luoghi dell’anima

Il campanile parrocchiale e l’oratorio dello Spino sono stati riconsegnati alla comunità

di Virginia Panzani

Dopo tredici anni dal sisma, alle 15.45 in punto di domenica 2 novembre, le campane della chiesa di Concordia hanno ripreso a suonare dalla torre campanaria restaurata e restituita alla comunità in concomitanza con la Fiera d’Ognissanti. Un momento di festa suggellato dalla benedizione impartita dal vescovo Erio Castellucci, affiancato dal parroco don Andrea Kielbasa e dal coadiutore don Amal Chirayil, presenti la sindaca Marika Menozzi, il consigliere comunale Paolo Negro, l’architetto Sandra Losi, direttore dell’Ufficio Diocesano Patrimonio Immobiliare, i tecnici che hanno seguito i lavori, le autorità militari, la Protezione civile, le realtà del volontariato e i cittadini. Dall’alto della cella campanaria sono stati i membri dell’Associazione Campanari Modenesi a far risuonare manualmente le cinque campane ricollocate nella loro sede. “Di acqua ce n’è già tanta” ha detto con un sorriso monsignor Castellucci durante la benedizione, riferendosi alla pioggia battente che ha accompagnato il pomeriggio, anche nel momento precedente presso l’oratorio della Madonna dello Spino, anch’esso restaurato e ufficialmente riconsegnato alla comunità dal Vescovo. Nel piccolo edificio si venera un’antica formella raffigurante la Madonna Assunta della Cattedrale di Carpi e, da tradizione, vi si recita il Rosario tutte le sere nel mese di maggio. La sacrestia presenta un livello superiore – a cui si accede tramite una scala in muratura – dove si trova un ambiente che i parrocchiani hanno indicato come la “cella dell’eremita”. “Venga a stare qui, don Erio, se desidera trovare un luogo di pace” si è levata la voce tra i presenti, “ci penserò!” ha risposto il Vescovo cogliendo la battuta. L’architetto Emma Francia, che ha curato il progetto architettonico e strutturale e la direzione lavori generale, ha sottolineato il profondo legame fra i parrocchiani di San Giovanni e di Concordia e l’oratorio dello Spino, di cui ha avuto testimonianza proprio durante i lavori. Rimanendo allora in tono di allegra cordialità, viene da dire, guardando al meteo di domenica 2 novembre, “edifici bagnati, edifici fortunati”, parafrasando un celebre modo di dire ad esprimere la gioia dei concordiesi per la riapertura di due luoghi così cari.

Le opere di restauro per entrambi i manufatti sono state realizzate con il contributo regionale (Regione Emilia-Romagna) del Piano delle Opere Pubbliche. Tutte le informazioni sono contenute nell’apposita pubblicazione curata dall’architetto Losi e distribuita domenica 2 novembre (disponibile sul sito diocesicarpi.it).

Sempre nel pomeriggio di domenica 2 novembre, il vescovo Erio, accompagnato dalla sindaca Marika Menozzi e dall’arch. Elisabetta Dotti, ha visitato il Municipio presso Palazzo Corbelli, impartendovi la benedizione, edificio riaperto dopo il restauro post sisma sabato 1° novembre, con l’inaugurazione a cui è intervenuto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale.

Foto di Fotostudio Immagini Concordia