Messaggio di umanità

Inaugurato al Parco dei Mutilati e Invalidi di Guerra il monumento ai ventitrè modenesi Giusti tra le Nazioni

Virginia Panzani

Un’iniziativa corale, in grado di onorare la memoria ma anche di creare un ponte fra diverse generazioni. E’ il progetto del monumento dedicato ai ventitrè modenesi “Giusti tra le Nazioni”, promosso da Anmig (Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra) Modena, con la partecipazione della Provincia di Modena e del Comune di Modena, il sostegno della Fondazione di Modena e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia. Il memoriale è stato inaugurato lo scorso 2 dicembre, al Parco dei Mutilati e Invalidi di Guerra in via Gazzotti a Modena Est, con gli inter venti delle autorità, fra cui il presidente della Provincia, Fabio Braglia, e il sindaco, Massimo Mezzetti. Hanno partecipato gli studenti dell’istituto d’arte Venturi, che hanno progettato e realizzato il monumento. Presenti Paola, figlia di Odoardo Focherini, e buona parte dei famigliari dei Giusti modenesi, che Anmig è riuscita a rintracciare grazie alla collaborazione del Servizio Anagrafe dei Comuni. “L’idea è nata, tramite un nostro socio, Giovanni Carlucci, che è un cultore di storia – spiega il presidente di Anmig Modena, Adriano Zavatti – dalla constatazione che la lapide posta nell’atrio della sede della Provincia non riporta il numero complessivo dei Giusti modenesi, ma solo di otto di loro. Le ricerche di Carlucci ci hanno infatti portati a mettere in luce l’identità di ventitrè Giusti, singole persone e famiglie intere. Abbiamo portato il tutto all’attenzione del presidente della Provincia, Fabio Braglia, che ci ha incoraggiati a fare qualcosa di concreto, nella fattispecie un monumento da collocare, in accordo con il Comune, al Parco dei Mutilati e Invalidi di Guerra. Si è inoltre deciso di coinvolgere l’istituto d’arte Venturi, che ha affidato il compito della progettazione alla classe 5ªF dell’anno scolastico 2024/2025, sotto la guida del professor Mattia Scappini”. Ventidue i bozzetti presentati alla premiazione dell’edizione 2025 del concorso per le scuole “Esploratori della Memoria”, promosso da Anmig, e fra tutti è stato scelto quello della studentessa Alice Levoni, poi realizzato dall’intera classe. Contestualmente, Anmig Modena ha pubblicato un fascicolo in cui sono riportate le storie dei Giusti modenesi, grazie alla collaborazione del Museo Ebraico di Bologna che ha messo a disposizione materiali biografici e fotografici.

Collocato all’interno di un boschetto di ventitrè cipressi, uno per ciascun Giusto, il monumento, come spiega il presidente Zavatti, è concepito “come un luogo di memoria e riflessione, capace di evocare il valore morale e l’eredità civica di uomini e donne che, in anni segnati da violenza, razzismo e sopraffazione, scelsero di agire in difesa dell’altro, incarnando la verità della frase ‘Chi salva una vita salva il mondo intero’”. Sotto due mani che si stringono, a richiamare la forma di un tronco, sul basamento sono disposte una serie di foglie in pietra su cui sono incisi i nomi dei ventitrè Giusti. “In un momento storico in cui sembrano riemergere follie ideologiche e aggressioni feroci, è indispensabile tenere viva la fiammella della speranza in un mondo in cui prevalgano dialogo e comprensione tra popoli – conclude Zavatti -. Ce lo insegnano i ‘nostri’ Giusti, con il loro esempio di umanità contro l’indifferenza e la barbarie, con il loro messaggio da onorare e da consegnare alle generazioni future”.

I Giusti modenesi
Nel monumento inaugurato a Modena sono ricordati, insieme a Odoardo Focherini e a don Dante Sala, don Arrigo Beccari, Giuseppe Moreali, don Benedetto Richeldi, Antonio Lorenzini, la famiglia Andreoni (Gildo, Elisa, Rosa), i coniugi Sisto Gianaroli e Alberta Seruti, le famiglie Casolari, Romani e Succi, i coniugi Silvio Borghi e Lidia Caleffi, don Michele Montanari, Alfonso Mucciarini.