‘Cristo è risorto!’ È questo per monsignor Elio Tinti ‘il grande avvenimento che sta al centro della storia dell’umanità’, poiché riscatta l’uomo dalla morte e porta a compimento il disegno di salvezza che Dio ha dispiegato fin dalla creazione. Lo ha annunciato con forza nell’omelia della solenne veglia pasquale, sabato 7 aprile in Cattedrale.
Riempito di questa realtà nuova, il credente deve ‘impegnarsi a vivere un’esistenza pasquale’. ‘La domanda che le donne si sentono rivolgere dalla tomba vuota interpella anche noi cristiani sulla qualità della nostra ricerca di Cristo: chi cerchiamo?’, ha chiesto il Vescovo, che ha poi esortato a rivolgersi alle Scritture: ‘Occorre cercare Gesù, leggendolo e vedendolo alla luce delle Scritture e ricevendolo dalle Scritture così come si esprimono senza elucubrazioni o interpretazioni nebulose umane’, ha spiegato. ‘Le Scritture conducono a Cristo e chiedono alle nostre umane ricerche di convertirsi per divenire ricerca autentica di Cristo attraverso la parola di Dio’. Cercare Cristo in essa e nella liturgia, ‘ci porta a divenire creature pasquali, persone nuove, capaci di essere apostoli e di evangelizzare la propria esistenza, ogni sfera del proprio essere’.
Concetti ripresi da monsignor Tinti anche nella Domenica di Pasqua: ‘Cristo risorge da morte, primo e unico fra gli uomini’, ‘un evento che è inaudito, impensabile, sconcertante’, ma che è anche ‘un fatto storico realmente avvenuto alla presenza di testimoni’.
‘Per noi ‘ ha aggiunto il Vescovo -, se lo vogliamo, c’è la possibilità, dopo duemila anni, di una migliore e più profonda intelligenza della Scrittura. La fede di tanti fratelli e di tanti santi come i nostri Odoardo Focherini, Mamma Nina e Don Zeno Saltini sono una prova evidente di Cristo Risorto e della Scrittura, nella quale loro hanno creduto giocando la loro esistenza proprio sul Risorto’.
La fede in Cristo è dunque fondata, ma occorre che diventi vita in ciascuno. ‘Soltanto Cristo può pienamente soddisfare le attese profonde del cuore umano’, ha detto, e ‘solo da Dio può venire il cambiamento decisivo del mondo’, ha concluso riprendendo l’invito di papa Benedetto XVI: ‘nel suo nome recate a tutti l’annuncio della conversione e del perdono dei peccati, ma date voi per primi testimonianza di una vita convertita e perdonata’.
S. PASQUA 2007: “Vivere un’esistenza pasquale”
La Veglia del Sabato santo e la domenica di Pasqua: riportare al centro le Scritture e la liturgia, per testimoniare, sull'esempio dei santi, che solo da Dio può venire un cambiamento decisivo del cuo
06-04-2007