Omelia del giorno di Pasqua

Cattedrale ' Domenica 16 aprile 2006 ' ore 10,45
16-04-2006

‘  Stiamo celebrando con questa solenne liturgia l’avvenimento più importante e più decisivo della Storia dell’umanità, un fatto storico che segna una vera, autentica rivoluzione. Un avvenimento sconvolgente : un uomo, morto come tutti gli altri uomini, è risorto! E’ risorto, perché Figlio di Dio , che ha comunicato alla sua natura umana, uccisa dagli uomini, la stessa vita di Dio, donando una dimensione di esistenza ormai aldilà dello spazio e del tempo, pur essendo presente in ogni spazio, in ogni tempo. E’ la dimensione della Risurrezione!
‘  Siamo in un mondo in cui si fa fatica a credere, ad avere un supplemento d’anima e di spiritualità, dove molti affermano che dopo la morte non c’è più nulla e vivono tutti assorbiti dal succhiare l’illusione del denaro, del successo, del divertimento, dell’arrivismo, dell’egoismo, della disonestà. Noi, se siamo qui in chiesa, affermiamo il contrario, perché diamo fiducia a Uno che è il Signore della Vita , ha vinto la morte e si erge, comunque, a Salvatore e a Giudice di tutti.
‘  Si fa di tutto, da parte degli scienziati, per dilazionare e rimandare la morte , con trapianti, interventi chirurgici sempre più adeguati; sforzi e ricerche più che mai lodevoli e necessarie; ma la morte rimane il nemico peggiore dell’uomo e rimane per chi non è credente l’ultima parola fatale e la tomba segna il termine di ogni speranza.
‘  Il Signore Gesù, però, è veramente risorto e ne siamo certi, per quella fede che ci lega di generazione in generazione agli Apostoli che hanno visto, constatato, mangiato insieme al Risorto e per Lui hanno preferito essere uccisi piuttosto che rinnegare il senso unico e pieno della loro esistenza, facendo del loro sangue il seme di tanti cristiani. Ci ha detto l’Apostolo Pietro nella prima lettura: ‘I Giudei lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo , ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio’ (At 10,39-42) E nel Vangelo Pietro e Giovanni hanno verificato il sepolcro vuoto , e l’Evangelista Giovanni annota che ‘lui vide e credette’ (Gv 20,8).
‘  Gesù crocifisso, è Risorto! Alleluia! E’ il centro e il nucleo della nostra fede e noi ci diciamo e ci sentiamo credenti perché ci qualifichiamo per la fede in Gesù Risorto, che offre una prospettiva eterna che va aldilà delle nostre piccole visuali e mire e che ci fa cogliere che qui, sulla terra, siamo pellegrini, viandanti, forestieri, in cammino verso la vera Patria che è quella dove ora vive Papa Giovanni Paolo II, il piccolo Tommaso, Padre Pio, S.Antonio da Padova, i santi che hanno il loro corpo venerato in terra, ma la parte più bella del loro essere, l’anima, è nel cielo, partecipe della gloria di Dio. La parola Morte non è l’ultima parola, ma l’ultima parola è pienezza di Vita in Dio, nel Cielo ; il cimitero, la tomba di Tommaso e dei nostri cari racchiude il corpo che attende la risurrezione finale, ma il loro spirito è già partecipe della gloria del Paradiso.
‘  Se questa è la prospettiva di fede, cioè la prospettiva reale, con buona pace di chi non crede o non vuole aprire umilmente il proprio cuore a Dio, che come il sole continua a illuminare ogni uomo per dargli senso di vita, capacità di amore, forza di perdono, accogliamo l’invito di S.Paolo: ‘ Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio, pensate alle cose lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti, per il battesimo, al modo di ragionare di questo mondo, e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio’ (Col 3,1-3).
‘  Siamo invitati e chiamati, come credenti e battezzati, a dire a tutti che Cristo è Risorto, che noi non siamo fatti per il cimitero , né per questa terra, che c’è una speranza vera, certa nell’aldilà . Siamo invitati a donare un supplemento d’anima e un contributo di spiritualità all’uomo di oggi bombardato continuamente da suggestioni e tentazioni di cupidigia e di invidia, come il S.Padre ha denunciato molto apertamente la settimana scorsa. Cristo Risorto è una notizia che ci fa bene, ci dona fiducia, ci apre alla speranza.
‘  Come credenti veri e autentici desideriamo mostrare a tutti l’incredibile forza della speranza, la più umile delle virtù, bene fragile e raro, il cui fuoco è spesso tenue anche nel cuore dei credenti. Affermava Charles Peguy: ‘ La speranza è la virtù più piccina che trascina tutto!’ . Il cristiano proprio dalla Pasqua riprende vigore, forza, speranza!. E’ la Pasqua che ci da contenuto vero e autentico ed esperienza viva ed efficace per prepararci al IV Convegno Ecclesiale che si terrà a Verona dal 16 al 20 del prossimo ottobre e che avrà come tema: ‘I Battezzati, Testimoni di Cristo Risorto, speranza nel mondo’.
‘  Gesù Risorto è qui con noi, presente in questo Vangelo che abbiamo accolto, nell’Eucaristia che ci dilata la potenza, la forza, l’energia della sua morte e Risurrezione. Accogliendo Cristo, Pane di vita sulle nostre mani e sulla nostra bocca, davvero si realizza quanto dice la liturgia: ‘ Il Corpo di Cristo ci custodisca per la vita eterna’ , preparandoci come caparra per l’eternità piena e beata fra i Santi. Il Pane di Vita, Cristo Signore Risorto, porti speranza a tutti gli uomini e doni a noi credenti di essere sempre più gli uomini della speranza e alle nostre famiglie un’esistenza ricca di Fede e di ogni bene.

 

+ Elio Tinti, Vescovo