La mostra, promossa dalla Diocesi di Carpi, è a cura dell’ingegner Marco Soglia, responsabile dell’Ufficio ricostruzione della Diocesi, coadiuvato dall’architetto Federica Gozzi, dall’architetto Giulio Azzolini del Laboratorio di restauro Alchimia e dal dottor Andrea Beltrami dell’Ufficio diocesano beni culturali.
Cinque sono le stanze, al primo piano del Palazzo vescovile, in cui è allestita l’esposizione.
L’accesso è previsto dal portone del Palazzo in corso Fanti 7, per salire al primo piano utilizzando lo scalone principale. Per le persone disabili è possibile accedere dall’ingresso in corso Fanti 13, mediante l’ascensore.
Giunti alla sommità dello scalone si entra nella prima stanza, detta “degli stemmi”, in cui sono collocati dieci pannelli esplicativi sulla storia della statua – genesi dell’opera per mano di Gasparo Cibelli, integrazioni, ridipinture e restauri precedenti quello attuale – e sul recente restauro, con particolare attenzione non solo agli interventi eseguiti ma anche alle indagini diagnostiche.
Usciti dalla sala “degli stemmi”, i visitatori sono indirizzati nella stanza adiacente, dove possono farsi un’idea delle fasi salienti del restauro attraverso la visione di un filmato (8 minuti circa) proiettato ciclicamente.
Terminata la prima fase del percorso, ecco il cuore della mostra: all’interno della stanza utilizzata normalmente quale ufficio del Vescovo, si passa ad ammirare la statua della Madonna. Oltre che da un cordone di sicurezza, l’opera è, per così dire, protetta da due inginocchiatoi che permettono, a chi lo desidera, di fermarsi per una breve sosta in preghiera.
Di seguito, i visitatori riattraversano la stanza “degli stemmi” e raggiungono il chiostro vetrato centrale del Palazzo, dove sono esposte una decina di fotografie d’epoca raffiguranti varie processioni dell’Assunta, accompagnate da tre testi sulla storia della processione stessa, sul significato del simbolo della targa dell’Assunta e sulla storia della devozione popolare ad essa collegata.
Il percorso si conclude con l’uscita sempre dallo scalone principale del Palazzo.
Apertura della mostra dall’8 settembre: ogni sabato (ore 10-12 e 16-19; ultimo giorno sabato 1° dicembre). Negli altri giorni della settimana saranno possibili solo visite guidate (in particolare per le scuole) e su prenotazione (cell. 331 7000342).
La statua della Madonna Assunta
Il restauro della statua della Madonna Assunta che si venera in Cattedrale, voluto dalla Diocesi di Carpi a seguito del terremoto del 2012, è stato eseguito dal Laboratorio Alchimia di Cavezzo.
Il restauro della mandorla dei cherubini, che fa da corona al corpo centrale – ovvero alla figura della Madonna – sarà terminato entro il mese di novembre.
L’8 dicembre la statua potrà, dunque, fare di nuovo il suo ingresso in Cattedrale.
Iniziato nel 2015 sotto l’alta sorveglianza della dottoressa Maria Grazia Gattari, funzionario incaricato della Soprintendenza Belle Arti, il restauro della statua è stato realizzato presso Palazzo Pio, dove la direzione dei Musei ha messo a disposizione un adeguato supporto logistico che ha favorito il lavoro dei tecnici, dando risposta, nel contempo, alle necessità di natura conservativa dell’opera.
Finalità dell’intervento era conferire al manufatto l’aspetto originario mediante la rimozione delle stratificazioni pittoriche soprammesse. Tale scopo si può dire pienamente raggiunto: è stato infatti possibile riscoprire le cromie originali cinquecentesche – conservatesi per almeno l’80 per cento della scultura – e riportare così a nuova vita le decorazioni a foglie d’oro zecchino che rendono l’opera di straordinario pregio.
Il restauro è stato finanziato – 30 mila euro il costo complessivo – dai Club di servizio della città, ossia Lions Club Carpi Host, Lions Club Alberto Pio, Rotary Club Carpi.