Il 5 febbraio il vescovo Castellucci ha celebrato la Messa Solenne per la Patrona
È stata una settimana di grande festa nella comunità parrocchiale di Sant’Agata a Cibeno. Mercoledì 5 febbraio, nella memoria liturgica di Sant’Agata, i parrocchiani si sono ritrovati in occasione della Messa solenne presieduta dal vescovo Erio Castellucci e concelebrata del parroco, don Andrea Zuarri, e dal suo predecessore, don Carlo Gasperi. La celebrazione, durante la quale è stato rinnovato il mandato ai ministri straordinari della comunione eucaristica, ha rappresentato non solo un momento comunitario di festa, ma anche un’occasione di riflessione, per ricordare la testimonianza portata da Sant’Agata e dagli altri martiri. A rimarcare l’esempio di vita della Patrona è stato il vescovo Castellucci nell’omelia: “I martiri come Sant’Agata ci rimettono in fila i pensieri, dicendoci che c’è qualcosa di più grande della vita terrena, ovvero l’abbraccio eterno di Dio. Tutti siamo chiamati a dare la vita agli altri e donare le nostre energie. (…) I martiri sono per noi quasi un balsamo, che ci aiuta a capire cosa mettere al primo posto (…) e ci danno uno squarcio verso l’Eternità. Ci fanno capire che non siamo fatti solo per stare sulla terra, ben che vada, qualche decennio, non siamo chiamati semplicemente ad aggiungere giorni alla vita, ma siamo chiamati ad innestare vita nei giorni, cioè a vivere donandoci. È questa la sostanza della vita. (…) Nella conclusione della Prima Lettura (tratta dal secondo libro dei Maccabèi, ndr), leggiamo di tormenti e torture inflitte a sette fratelli, con uno di loro che rivolgendosi al suo aguzzino afferma quanto segue: «Il Re dell’Universo dopo che saremo morti ci risusciterà a Vita Nuova ed eterna, mentre per te non ci sarà risurrezione di vita». Questo è il giudizio di Dio, un giudizio certo misericordioso ma non è il sei politico perché, se non ci fosse questo giudizio allora avrebbero ragione coloro che umiliano (…) Ringraziamo Sant’Agata e tutti i martiri, perché ci ricordano che la vita ha senso proprio perché non termina con la morte, e ci aiutano ad affrontare le difficoltà sapendo che c’è un riscatto e che c’è una pienezza. Questa è la bellezza dell’essere chiamati alla vita eterna; la nostra vita attuale è eterna, nel senso che non finirà più. Passerà attraverso la strettoia della morte ma entrerà nell’abbraccio di Dio, un abbraccio paterno, che sa riscattare e che sa premiare”.
Il mandato ai ministri straordinari
Come anticipato, la solenne celebrazione nel giorno di Sant’Agata ha rappresentato anche l’occasione per rinnovare, per mano del Vescovo, il mandato ai ministri straordinari della comunione eucaristica. Laiche e laici che si dedicano ad un servizio molto importante per la comunità, portare il Corpo di Cristo nelle case di chi non può partecipare alla Messa e alla vita della parrocchia, distribuendo talvolta la comunione anche durante le celebrazioni domenicali.
Questi i tredici ministri straordinari: Gianfranco Andreoli, Cristina Argenton, Benedetta Bussei, Francesco Bussei, Luisa Calzavara, Graziella Ferraresi, Mattia Forghieri, Angelo Grazian, Maximilian Lanaro, Filippo Pantuso, Carmen Scionti, Roberto Zanetti, Enrico Pecchi.
I festeggiamenti per Sant’Agata si sono poi conclusi nella serata di sabato 8 febbraio, quando il salone parrocchiale, pieno per l’occasione, ha ospitato la cena della patrona, chiamando a raccolta bambini, giovani, adulti e anziani per una serata di comunità.
G.S.