Aperte le celebrazioni per il centenario dello scautismo a Mirandola e a Carpi
di Luigi Lamma
Il grande gioco dello scautismo continua, solido nei pilastri delle sue fondamenta mirandolesi e carpigiane, nei suoi principi e valori umani e cristiani, ed è proiettato con fiducia nel futuro a servizio delle nuove generazioni. È questo il senso delle celebrazioni del centenario dello scautismo in diocesi di Carpi, aperte sabato 26 ottobre con varie iniziative che hanno coinvolto tutti gli aderenti dai lupetti fino agli adulti del Masci. Nel pomeriggio a Carpi lupetti e coccinelle hanno vivacizzato con la loro allegria l’immensa piazza Martiri mentre a Mirandola negli ampi spazi del centro pastorale di via Posta i protagonisti sono stati gli scout e le guide insieme ai loro capi e agli adulti del Masci impegnati nell’animazione dei giochi e delle prove. In serata presso l’auditorium Montalcini a Mirandola i rover e le scolte dei Clan della Zona Agesci sono stati invitati a partecipare al momento commemorativo, per loro una presa di coscienza della storia di cui fanno parte e che a loro viene di fatto consegnata per portarla avanti negli anni a venire.
Nella prima parte della serata ampio spazio ai saluti istituzionali: l’amministrazione comunale di Mirandola con l’assessora alle politiche sociali, volontariato e sport Lisa Secchia, poi enti e privati che hanno mostrato attenzione contribuendo economicamente alle celebrazioni del centenario, Guido Maffei per la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Andrea Ballestrazzi per la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Daniele Galavotti, titolare dell’azienda Spectrum Medical. Dopo il messaggio del vescovo Erio Castellucci impossibilitato a presenziare, a nome della chiesa locale sono intervenuti don Fabio Barbieri, parroco di Santa Maria Maggiore in Mirandola, e il vicario generale monsignor. Gildo Manicardi. Da parte di tutti ci sono state espressioni di apprezzamento per l’azione educativa svolta nei decenni passati ma soprattutto gratitudine per la presenza operosa in tanti ambiti della vita ecclesiale e civile.
Nella suggestiva atmosfera di un fuoco di bivacco si sono ritrovati gli artefici di questa straordinaria centenaria, alcuni dei quali, è opportunamente ricordato, non solo hanno fatto la storia dello scautismo locale ma sono stati protagonisti e testimoni eroici anche della Storia, per certi versi drammatica, degli anni che seguirono all’entusiasmante avvio dell’esperienza scout. E qui il pensiero va a don Francesco Venturelli, don Zeno Saltini, Odoardo
Focherini. A questi si aggiunge colui che per primo accese la scintilla il mirandolese Arnaldo Pozzetti, la cui storia è stata raccontata sul numero speciale di Notizie della scorsa settimana, poi l’autore della rinascita post bellica prima a Mirandola (1946) e poi a Carpi (1956) don Nino Levratti ed infine la figura femminile che per decenni ha rappresentato il punto di riferimento del guidismo Mariella Bruschi, prematuramente scomparstato sa. Figure che sono parte integrante della minuziosa ricostruzione storica curata da Fabio Balboni e Stefano Zerbini nel volume “1924 – Prima e dopo – Storie e persone alle origini dello scautismo in Diocesi di Carpi”, che riporta documenti e immagini di straordinario valore. Al termine un caloroso e prolungato applauso al regista dell’evento Marco Paolini, agli attori che hanno brillantemente interpretato i grandi fondatori e ai coristi. Il canto con la benedizione che chiude le notti al campo, davanti al fuoco e sotto le stelle, ha lasciato nel cuore dei presenti, scout di ieri e di oggi, il senso di una vocazione e di una missione che deve continuare perché “semel scout semper scout” e allora arrivederci al prossimo bicentenario.