CIVIDALE – Con rinnovata speranza

La parrocchia ha iniziato con fervore l’Anno Santo e varcherà il 1º marzo la Porta Santa di San Pietro

Il Giubileo è l’anno di grazia del Signore (cfr Is 61,1-2), un anno speciale nel quale si sperimenta la santità di Dio e la sua misericordia. Nella Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025, “Spes non confundit”, ovvero “la speranza non delude” (Rm 5,5), Papa Francesco ci chiama ad essere “pellegrini di speranza”, un’occasione e “un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, «porta» di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale «nostra speranza» (1Tm 1,1). Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni” (Spes non confundit, n. 1).

I segni di speranza
L’attenzione del Pontefice va sui segni di speranza. Il primo è la “ pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra…L’esigenza della pace interpella tutti e impone di perseguire progetti concreti. Non venga a mancare l’impegno della diplomazia per costruire con coraggio e creatività spazi di trattativa finalizzati a una pace duratura”.

È segno di speranza trasmettere la vita, in un’epoca che sembra caratterizzata dalla perdita del desiderio di farlo. “A causa dei ritmi di vita frenetici, dei timori riguardo al futuro, della mancanza di garanzie lavorative e tutele sociali adeguate, di modelli sociali in cui a dettare l’agenda è la ricerca del profitto anziché la cura delle relazioni, si assiste in vari Paesi a un preoccupante calo della natalità”. Per questo il Papa chiede impegno legislativo e dei credenti per sostenere la maternità.

“Nell’Anno giubilare – si legge ancora nella Bolla saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio e ai detenuti in particolare. Per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza”, il Santo Padre ha aperto una Porta Santa nel carcere di Rebibbia, “perché sia per loro un simbolo che invita a guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita”.

Segni di speranza andranno offerti agli ammalati, che si trovano a casa o in ospedale. Le loro sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che li visitano e nell’affetto che ricevono. E anche i giovani devono essere aiutati ad avere speranza. Triste vederli senza. “Il Giubileo sia nella Chiesa occasione di slancio nei loro confronti: con una rinnovata passione prendiamoci cura dei ragazzi, degli studenti, dei fidanzati, delle giovani generazioni”.

Speranza anche nei confronti dei migranti. “Ai tanti esuli, profughi e rifugiati, che le controverse vicende internazionali obbligano a fuggire per evitare guerre, violenze e discriminazioni, siano garantiti la sicurezza e l’accesso al lavoro e all’istruzione, strumenti necessari per il loro inserimento nel nuovo contesto sociale”. Infi ne il Papa chiede di porre segni di speranza anche nei confronti degli anziani e dei nonni e dei milioni di poveri che spesso mancano del necessario per vivere.

Festa in onore di Sant’Antonio Abate
Come da tradizione, lo scorso 19 gennaio, dopo la Santa Messa, abbiamo festeggiato Sant’Antonio Abate con il pranzo, il primo dell’anno 2025, preparato e allestito dalle nostre brave signore, che ringraziamo per la loro bravura, abnegazione e soprattutto disponibilità. Eravamo circa novanta commensali, un’occasione per vivere la fraternità, l’amicizia e la comunione.

Alla fine del pranzo qualcuno di noi è tornato a casa chi con il miele, chi con il riso, oppure il cioccolato, partecipando così alla raccolta fondi a sostegno dell’Aifo per venire incontro alle persone colpite dalla lebbra e per tutti coloro che vivono ai margini della società. Il prossimo pranzo è fissato al 23 marzo per onorare San Giuseppe e festeggiare i papà.

Giubileo della parrocchia a Roma
In trentasei fedeli della parrocchia di Cividale ci recheremo, in cammino giubilare di un giorno, a Roma, sabato 1 marzo, in treno, per attraversare la Porta Santa di San Pietro.

Orario della Messa festiva
È cambiato l’orario della Santa Messa festiva dal 1 gennaio 2025: è passato dalle 10.00 alle 10.30, per permettere al parroco, don Jean-Marie Vianney, che è anche cappellano dell’ospedale, di celebrare la Santa Messa all’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, che inizia alle 8.45 e rispondere a qualche richiesta o esigenza dopo la Messa, senza fretta.

A cura della parrocchia di Cividale