Com. St.03 del 12 gennaio 2017 – Istituto Nazareno: cessione del ramo d’azienda alla Cooperativa Sociale Nazareno

Tutelati 260 studenti e salvati 30 posti di lavoro
L’edificante intervento di monsignor Francesco Cavina
 
A conclusione e suggello di un lungo e articolato percorso, iniziato nel 2014, diventerà presto operativa la cessione del ramo d’azienda “formazione professionale” del Cfp Nazareno, quale parte cedente, a Morphè, società cooperativa, facente parte della Cooperativa Nazareno, in qualità di cessionario. Ne nascerà la nuova società cooperativa sociale “Cfp Nazareno cooperativa sociale”.
 
Si tratta di un’operazione giuridica ed economica e, al tempo stesso, il concretizzarsi di un sogno che ha radici lontane e che vede coinvolte due realtà storiche del nostro territorio: il Centro Professionale Nazareno di via Peruzzi e la Cooperativa Sociale Nazareno, con sede a Villa Chierici a Santa Croce di Carpi, dedita all’accoglienza e all’assistenza di persone disabili.
 
La sinergia tra le due realtà aventi valori e finalità affini è stata resa possibile mediante il coinvolgimento e la disponibilità di tutti i soggetti interessati e soprattutto grazie all’intervento del Vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina. Superando quello che può definirsi l’ennesimo “ostacolo” per la sua Diocesi, il ruolo del Vescovo è stato determinante, anche sotto l’aspetto pratico ed economico. Operazione che ha ricevuto il plauso e la grande adesione del Collegio dei Consultori e del Consiglio degli affari economici della Diocesi.
 
La cessione del ramo d’azienda acquisisce un valore essenziale per la prosecuzione dell’attività di formazione dei giovani alla professione della ristorazione, svolta dall’Istituto Nazareno. Negli ultimi anni l’attività corsuale è stata fortemente penalizzata da alcuni eventi legati al finanziamento della conduzione dei corsi da parte delle istituzioni preposte (Unione europea e Regione Emilia-Romagna). Questa operazione consente di tutelare i 30 posti di lavoro dei dipendenti, cui corrispondono altrettante famiglie, e garantisce ad oltre 200 giovani in obbligo formativo e di istruzione la possibilità di proseguire il loro percorso di apprendimento e di frequentare la scuola e a circa 60 adulti disoccupati o in condizioni di svantaggio di seguire corsi formativi per riqualificarsi e tentare di immettersi nuovamente nel mercato del lavoro.
 
 
La dichiarazione del Vescovo, monsignor Francesco Cavina
“Quando sono venuto a conoscenza della difficile situazione in cui si trovava l’Istituto Nazareno – commenta monsignor Cavina – la prima preoccupazione che ho avuto è stata quella di garantire continuità all’opera educativa dell’ente”. Per esprimere figurativamente l’operazione, monsignor Cavina fa riferimento ad “un matrimonio che non ha nulla di ‘innaturale’”, in quanto, spiega, “si sono unite due realtà, l’Istituto e la Cooperativa, che nascono dalla stessa sorgente, don Ivo Silingardi”.
Il Vescovo esprime la sua riconoscenza nei confronti di Paolo Ranieri, Fiduciario Economico Vescovile, e di tutti coloro che, da molti mesi, settimanalmente si sono sobbarcati l’impegno di cercare la migliore soluzione possibile per raggiungere il risultato e salvare questa istituzione, il cui diverso destino sarebbe stato causa di un dramma sociale per la nostra comunità.
“Le risorse necessarie sono state trovate all’ultimo momento – conclude monsignor Cavina -: per questo il ringraziamento primario va rivolto alla Divina Provvidenza che, con la sua luce e il suo aiuto, ci ha guidati verso questa conclusione positiva. A Sergio Zini e Marco Viola, presidente e vice presidente della Cooperativa Sociale Nazareno, va la mia riconoscenza in quanto hanno partecipato al proseguimento del Centro di Formazione Professionale Nazareno nel suo storico cammino”.
 
 
In allegato in fotografia: Paolo Ranieri e monsignor Francesco Cavina; Marco Viola, monsignor Francesco Cavina e Sergio Zini