“In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”
“Un momento forte di comunicazione ecclesiale che ha trovato la sua espressione più alta nell’incontro con il Papa – osserva il Vescovo – e nella condivisione di esperienze e riflessioni che coinvolgono tutte le diocesi d’Italia”.
Secondo monsignor Cavina, presente al V Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, il momento più alto è stato quando Papa Francesco ha affermato che non è possibile nessun umanesimo all’infuori di Cristo. “Questo – sottolinea – richiamandosi al Concilio Vaticano II e ai suoi predecessori. Il Santo Padre guarda avanti, ma lo fa nel segno della continuità della nostra Chiesa”.
Il Vescovo si sofferma sul contributo della Diocesi di Carpi al Convegno: “Noi – osserva –, portiamo il frutto della nostra esperienza legata al terremoto. Abbiamo spiegato come abbiamo fatto fronte al dopo sisma, come abbiamo affrontato le esigenze dell’accoglienza, le esigenze del culto e le esigenze della carità. In sintesi, abbiamo detto come abbiamo potuto mantenere la missione della Chiesa nella sua globalità all’interno di una sofferenza così pesante”.
Monsignor Cavina, accompagnato a Firenze da quattro laici, un sacerdote e una religiosa, ribadisce l’importanza di questo Convegno, “un incontro di tutte le Chiese d’Italia. Un Convegno – conclude il Vescovo – che vuole essere un richiamo al sentirci tutti corresponsabili. La Chiesa ha un’unica missione e compete a tutti”.
“Un momento forte di comunicazione ecclesiale che ha trovato la sua espressione più alta nell’incontro con il Papa – osserva il Vescovo – e nella condivisione di esperienze e riflessioni che coinvolgono tutte le diocesi d’Italia”.
Secondo monsignor Cavina, presente al V Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, il momento più alto è stato quando Papa Francesco ha affermato che non è possibile nessun umanesimo all’infuori di Cristo. “Questo – sottolinea – richiamandosi al Concilio Vaticano II e ai suoi predecessori. Il Santo Padre guarda avanti, ma lo fa nel segno della continuità della nostra Chiesa”.
Il Vescovo si sofferma sul contributo della Diocesi di Carpi al Convegno: “Noi – osserva –, portiamo il frutto della nostra esperienza legata al terremoto. Abbiamo spiegato come abbiamo fatto fronte al dopo sisma, come abbiamo affrontato le esigenze dell’accoglienza, le esigenze del culto e le esigenze della carità. In sintesi, abbiamo detto come abbiamo potuto mantenere la missione della Chiesa nella sua globalità all’interno di una sofferenza così pesante”.
Monsignor Cavina, accompagnato a Firenze da quattro laici, un sacerdote e una religiosa, ribadisce l’importanza di questo Convegno, “un incontro di tutte le Chiese d’Italia. Un Convegno – conclude il Vescovo – che vuole essere un richiamo al sentirci tutti corresponsabili. La Chiesa ha un’unica missione e compete a tutti”.