Nell’Aula Magna del Seminario di Carpi presentati cinque progetti “in rosa” di Fides et Labor, iniziativa di finanza sociale voluta dal Vescovo Cavina
La fede al lavoro
“Fides et Labor mi è particolarmente caro perché favorisce l’occupazione giovanile che, assieme a quella femminile, paga il prezzo più alto della crisi economica”, ha osservato monsignor Francesco Cavina presentando cinque progetti “in rosa”.
Il prestito massimo previsto è di 10 mila euro con modalità di restituzione personalizzata: con questa cifra Susi ha potuto ampliare l’offerta alla clientela della sua agenzia viaggi a Concordia, cittadina nel cuore del cratere; Lucia inaugurerà tra qualche giorno il suo negozio per taglie forti a Medolla, duramente colpita dal sisma; Paola ha potuto apportare migliorie indispensabili al suo Bed & Breakfast; Anna Rosa è riuscita a dare un’ulteriore svolta alla sua attività di ‘naso’ e potenziare il suo negozio-centro culturale di profumi alchemici; Mirela ha realizzato il suo sogno di creare un’attività, negozio compreso, che si occupa di articoli per feste e party.
Il Vescovo di Carpi ha sottolineato come “il lavoro sia un diritto naturale legato alla dignità della persona umana, non un privilegio. La nostra Diocesi sta facendo la sua parte. La speranza è che altri possano imitare questo progetto”.
Fides et Labor è un progetto di finanza sociale in favore dei giovani, e non solo, con idee imprenditoriali che non riescono a realizzare per mancanza di fondi.
Finora sono stati presentati 60 progetti di cui 30 approvati per un totale di 200 mila euro erogati. Il fondo è di 300 mila euro garantiti dalla Diocesi; il primo donatore è stato, con 100 mila euro, Papa Benedetto XVI dopo la visita pastorale del 26 giugno 2012 nelle zone terremotate, poi via via la somma è aumentata grazie alla generosità di tanti.
“Le persone che hanno presentato i progetti dimostrano un desiderio di crescere nel territorio, ma non chiedono solo un finanziamento, quello che emerge è una richiesta di fiducia, di incoraggiamento – osserva Giuseppe Torluccio, professore di Tecnica bancaria all’Università di Bologna e presidente del Consiglio di Fides et Labor -. Riscontriamo un entusiasmo contagioso, ma anche per noi è stata un’occasione di crescita”.
“Una grande idea del Vescovo – commenta Stefano Cestari, vicepresidente del consiglio Fides et Labor e direttore Lapam Area Carpi -; da parte di queste ragazze abbiamo visto intraprendenza, concretezza, ardimento; il nostro vuole essere un sostegno complessivo, non solo finanziario”.
Finora non ci sono state insolvenze e anche questo ha dell’eccezionale, ma, come sostiene Paolo Ranieri, fiduciario economico vescovile, “fede e lavoro sono buoni compagni”.
Nella primavera scorsa il Vescovo Cavina ha presentato il progetto Fides et Labor a Papa Francesco che si è detto molto interessato trovandolo valido, interessante, ben costruito.
Annalisa Bonaretti
La fede al lavoro
“Fides et Labor mi è particolarmente caro perché favorisce l’occupazione giovanile che, assieme a quella femminile, paga il prezzo più alto della crisi economica”, ha osservato monsignor Francesco Cavina presentando cinque progetti “in rosa”.
Il prestito massimo previsto è di 10 mila euro con modalità di restituzione personalizzata: con questa cifra Susi ha potuto ampliare l’offerta alla clientela della sua agenzia viaggi a Concordia, cittadina nel cuore del cratere; Lucia inaugurerà tra qualche giorno il suo negozio per taglie forti a Medolla, duramente colpita dal sisma; Paola ha potuto apportare migliorie indispensabili al suo Bed & Breakfast; Anna Rosa è riuscita a dare un’ulteriore svolta alla sua attività di ‘naso’ e potenziare il suo negozio-centro culturale di profumi alchemici; Mirela ha realizzato il suo sogno di creare un’attività, negozio compreso, che si occupa di articoli per feste e party.
Il Vescovo di Carpi ha sottolineato come “il lavoro sia un diritto naturale legato alla dignità della persona umana, non un privilegio. La nostra Diocesi sta facendo la sua parte. La speranza è che altri possano imitare questo progetto”.
Fides et Labor è un progetto di finanza sociale in favore dei giovani, e non solo, con idee imprenditoriali che non riescono a realizzare per mancanza di fondi.
Finora sono stati presentati 60 progetti di cui 30 approvati per un totale di 200 mila euro erogati. Il fondo è di 300 mila euro garantiti dalla Diocesi; il primo donatore è stato, con 100 mila euro, Papa Benedetto XVI dopo la visita pastorale del 26 giugno 2012 nelle zone terremotate, poi via via la somma è aumentata grazie alla generosità di tanti.
“Le persone che hanno presentato i progetti dimostrano un desiderio di crescere nel territorio, ma non chiedono solo un finanziamento, quello che emerge è una richiesta di fiducia, di incoraggiamento – osserva Giuseppe Torluccio, professore di Tecnica bancaria all’Università di Bologna e presidente del Consiglio di Fides et Labor -. Riscontriamo un entusiasmo contagioso, ma anche per noi è stata un’occasione di crescita”.
“Una grande idea del Vescovo – commenta Stefano Cestari, vicepresidente del consiglio Fides et Labor e direttore Lapam Area Carpi -; da parte di queste ragazze abbiamo visto intraprendenza, concretezza, ardimento; il nostro vuole essere un sostegno complessivo, non solo finanziario”.
Finora non ci sono state insolvenze e anche questo ha dell’eccezionale, ma, come sostiene Paolo Ranieri, fiduciario economico vescovile, “fede e lavoro sono buoni compagni”.
Nella primavera scorsa il Vescovo Cavina ha presentato il progetto Fides et Labor a Papa Francesco che si è detto molto interessato trovandolo valido, interessante, ben costruito.
Annalisa Bonaretti