Com. St.099 del 9 ottobre 2014 – Il Vescovo al taglio del nastro dell’impianto Care

Saper guardare avanti
 
Carissimi, devo proprio manifestarvi la mia ammirazione: siamo qui per l’inaugurazione al nuovo impianto di Care, una inaugurazione che ha un doppio significato perché ricostruire per la seconda volta in poco tempo un impianto complesso come questo, addirittura migliorando quello precedente, ha un enorme valore. Significa aver superato preoccupazione, paura e forse rabbia, saper guardare avanti e volgere al positivo anche le situazioni più complesse e difficoltose.
Voi, dai soci ai dirigenti agli occupati in questa struttura, avete reagito e il frutto del vostro sforzo lo vediamo qui, oggi.
Questa inaugurazione è una seconda rinascita e aumenta di valore anche perché l’incendio del 24 agosto 2013 è stato appena 15 mesi dopo il sisma che ha colpito duramente i nostri territorio, e ben lo sa Aimag che ha sede proprio a Mirandola. Come la multiutility gli altri soci, Unieco e Garc, nonostante un momento economico difficile per tutti, hanno voluto continuare a investire: per l’impianto l’investimento complessivo è stato di tre milioni e 800 mila euro, di cui 2 milioni e 700 mila euro per il ripristino e il miglioramento della parte tecnologica e oltre un milione per il rifacimento delle parti edili distrutte dall’incendio. Cifre importanti soprattutto di questi tempi.
Ma c’è un valore che supera tutti gli altri, ed è che Care occupa ancora 15 persone e mai come oggi ci è chiara l’importanza del lavoro.
Il presidente Paolo Ganassi ha sottolineato che “le nuove tecnologie utilizzate consentiranno di arrivare a gradi di raffinazione e percentuali di recupero ancora migliori rispetto a quelle realizzate in passato, valorizzando meglio i materiali differenziati a recupero, con ulteriori benefici per l’ambiente e il territorio”.
Questo aspetto mi sta particolarmente a cuore: noi siamo i custodi dell’ambiente che va protetto perché è così che ci ha indicato il Signore e poi, salvaguardandolo, mettiamo al riparo la salute dell’uomo. Mantenere un ambiente sicuro è un insegnamento per le giovani generazioni che devono imparare il rispetto per la natura e per le persone; farlo con una tecnologia avanzata è il riconoscimento della forza della mente umana. Qui ho visto tutto questo, oltre a una passione e a un coraggio determinanti.
Rialzarsi dopo i danni causati dall’incendio non è era scontato, voi tutti, insieme, lo avete fatto e per questo insegnamento io ringrazio ciascuno di voi.
Buon lavoro a tutti!