Com. St.57 del 29 aprile 2013 – Lavoro priorità per tutti


Il 1° maggio, festa di San Giuseppe Lavoratore, le messe per il mondo


del lavoro promosse da Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro e Acli Carpi


 


Lavoro priorità per tutti


 


Mercoledì 1° maggio, festa di San Giuseppe Lavoratore, l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro e le Acli promuovono due momenti di preghiera: alle ore 9 a Mirandola, presso il centro sportivo in via Posta 55, la Santa Messa celebrata dal parroco don Carlo Truzzi e alle ore 12 a Carpi, nella chiesa della Sagra, la celebrazione presieduta dal vicario generale della diocesi don Carlo Malavasi. Si tratta di occasioni importanti di incontro tra la Chiesa e il mondo del lavoro nel corso di questa difficile congiuntura economica.


 


‘La crisi economica sembra senza fine ‘ scrive in una nota Nicola Marino, direttore della Pastorale del lavoro della diocesi di Carpi -. Nel 2008, al suo inizio, in tanti speravano fosse una parentesi. Ma ora, cinque anni dopo, si ha l’impressione di non aver ancora toccato il fondo. I dati drammatici relativi all’occupazione, alla chiusura di imprese, così come le ricadute sociali fatte di povertà, disagio, suicidi, ci ricordano continuamente che viviamo in tempi di ‘vacche magre’.  E’ necessario, prosegue Marino, ‘ritrovare una direzione, un senso collettivo al nostro agire, identificare un percorso su cui metterci tutti insieme in cammino e in cui ognuno deve fare la sua parte. Questo è il ruolo della politica? Certamente sì. Tutti dobbiamo adoperarci affinché la politica si rinnovi, esca dall’autoreferenzialità in cui si è cacciata, torni ad essere ispirata esclusivamente dal bene comune. Ma non solo: anche a livello locale, si sente il bisogno di ritrovare unità d’intenti, di serrare i ranghi, di una progettualità, anche in campo economico, più condivisa, in cui ogni attore si rimetta in discussione e faccia di tutto per superare quegli steccati che finora hanno impedito o limitato l’impegno per lo sviluppo di tutti e di ciascuno’. Infine, sottolinea Marino, ‘occorre nutrire la speranza. Per i cristiani questa è una virtù ed è qualcosa di diverso e molto più dell’essere ottimisti’.