All’udienza non è emerso nessun particolare
tra l’ordine dei lavori e la committenza
tra l’ordine dei lavori e la committenza
Si è svolta questa mattina presso la sede distaccata di Carpi del Tribunale di Modena l’udienza del processo riguardante la canonica di San Martino Secchia. I fatti risalgono alla primavera 2010 quando la canonica venne demolita e, per una articolata questione edilizia, ci fu una segnalazione alle Autorità di Vigilanza.
‘All’udienza ‘ spiega l’avvocato della Diocesi Giuseppe Girani ‘ non è emerso nessun particolare che possa collegare l’ordine di demolizione con il committente dei lavori, dunque la parrocchia allora presieduta da don Andrea Wiska, che si è visto imputato nel processo solo in qualità di legale rappresentante della parrocchia stessa. I lavori ‘ precisa l’avvocato Girani ‘ sono stati sanati: l’edificio è stato ricostruito nel rispetto della sagoma storica con l’autorizzazione della stessa Sovrintendenza. La vicenda, come spesso accade in edilizia, è piuttosto complessa, ad esempio ci sono elementi per i quali non era così chiara la portata del vincolo esistente e che faceva pensare a un vincolo di restauro conservativo solo per la chiesa e non per gli annessi alla chiesa. Per il momento ‘ puntualizza l’avvocato Girani ‘ ribadisco che non c’è nessun elemento che riconduca la scelta e l’ordine di demolizione presi dalla direzione lavori e dal responsabile della sicurezza a don Andrea Wiska. Siamo fiduciosi di poter ulteriormente confermare l’estraneità ai fatti del sacerdote’.
La prossima udienza è fissata a Modena per il 15 dicembre 2014.