Diocesi di Carpi comunicato n° 14 del 10 agosto 2019

Lutto per la Chiesa di Carpi per la scomparsa di Mamma Teresa Pelliccioni

Lutto per la Chiesa di Carpi per la scomparsa di Mamma Teresa Pelliccioni, superiora delle Figlie di San Francesco e direttrice della Casa della Divina Provvidenza. Esequie presiedute dal vescovo Castellucci martedì 13 agosto alle 16 in Cattedrale

 

Nella mattina di sabato 10 agosto è tornata alla Casa del Padre Mamma Teresa (al secolo Maria Pellicioni), superiora della Figlie di San Francesco e direttrice dalla Casa della Divina Provvidenza fondata da Mamma Nina. Una lunga vita quella di Mamma Teresa, era nata nel 1925, nel corso della quale, una volta abbracciata la vita religiosa, è stata vera mamma di centinaia di bambine e ragazze, alle quali ha donato, sempre col sorriso, tutto il suo affetto e le ha accompagnate nelle diverse tappe della crescita umana e spirituale, come una vera mamma sa fare.

La Chiesa di Carpi, riconoscente al Signore per il dono della vita di Mamma Teresa e per la testimonianza di accoglienza e di carità verso gli ultimi nella fedeltà al carisma della fondatrice Mamma Nina, invita alla preghiera comunitaria di suffragio nelle seguenti modalità: preghiera del santo rosario domenica 11 e lunedì 12 agosto alle ore 21 nella Cattedrale di Carpi. Nei prossimi giorni la camera ardente sarà allestita presso la Casa della Divina Provvidenza a Carpi negli orari che verranno stabiliti (info: via Matteotti, 71 – tel. 059 693271).

Le esequie saranno presiedute da S.E. mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e amministratore apostolico della diocesi di Carpi, martedì 13 agosto alle ore 16 nella Cattedrale di Carpi, da qui la salma verrà tumulata nel Cimitero di Carpi.

Note biografiche

Mamma Teresa, al secolo Maria Pelliccioni, è nata il 13 marzo 1925 a Montecolombo, vicino a Rimini. Rimase orfana della mamma già all’età di nove anni. Mamma Nina, in uno dei suoi viaggi a Roma, fece una sosta in un bar gestito dagli zii di Maria, dove raccontò della sua missione di accogliere bambine orfane o in condizioni di abbandono. A quel punto essi intravvidero la possibilità di affidarle la nipote Maria, che all’epoca aveva circa dodici anni. Fu così che Mamma Nina l’accolse tra le sue bambine. Come tante altre ragazze Maria visse serena nella Casa della Divina Provvidenza, con il desiderio di sposarsi e di formare una famiglia.

Un giorno Mamma Nina e le ragazze si recarono al cinema per assistere ad un film sulla vita di San Giovanni Bosco. In una scena del film si vede don Bosco che porge un frutto a un ragazzino mogio mogio, che diventerà don Rua, il suo successore -, dicendo: “Facciamo a metà?”. Mamma Nina, che ha i suoi progetti, tocca sulla spalla Maria per farla voltare, e le ripete sorridendo: “Facciamo a metà?”. Maria, senza dar peso al significato recondito della domanda, risponde: “Sì, sì!”, e non ci pensa più. Poi Maria, aiutata anche dalle amiche, avverte il significato sottinteso della domanda e, quando Mamma Nina gliela ripete, non risponde, diventa sfuggente. Anzi, cerca in tutti i modi di evitare le occasioni di incontro in cui Mamma Nina le potrebbe ripetere la domanda. Non vorrebbe impegnarsi, tra i suoi progetti di vita non c’è quello di farsi suora. Mamma Nina, invece, ha intravisto nel cuore di Maria il germe di una chiamata e attende pregando. Maria intuisce che il Signore la chiama a incamminarsi per una strada diversa da quella sognata”. (Cfr. R. Rinaldi).

La vocazione prese posto nel suo cuore e divenne sempre più forte e matura. Il 13 ottobre 1947 Maria si consacra nella congregazione di diritto diocesano delle “Figlie di San Francesco”. Mamma Nina, poco prima della sua morte, chiama Maria, all’epoca ormai Sorella Teresa, a succederle nella guida dell’opera. Mamma Teresa, sentendosi investita di una responsabilità per la quale non si sentiva all’altezza, piange, ma, nell’umiltà e nella preghiera si affida al Signore chiedendogli l’aiuto per affrontare questo difficile compito, che porterà avanti con saggezza e costanza per oltre sessant’anni.  In questo sessantennio Mamma Teresa ha ricoperto più che degnamente il ruolo che Mamma Nina le ha affidato. È stata vera mamma di centinaia di bambine donando loro, sempre col sorriso, tutto il suo affetto e accompagnandole nelle diverse tappe della crescita umana e spirituale, come una vera mamma sa fare. Ha retto la Fondazione Casa della Divina Provvidenza con grandi capacità relazionali e comunicative nei confronti delle istituzioni ecclesiali, sociali e politiche. Ha saputo fronteggiare anche momenti difficili che l’opera ha attraversato specialmente negli anni in cui vennero approvate nuove leggi sull’adozione e l’affido familiare e non era chiaro agli operatori sociali che l’opera di Mamma Nina non era un comune orfanotrofio ma una casa famiglia ante litteram. Nel 2003 Mamma Teresa ha saputo allargare i propri orizzonti accogliendo e collaborando fattivamente alla nascita della casa denominata Agape. Si è realizzato così il sogno di Mamma Nina: accogliere non solo bambine ma anche le mamme in difficoltà. La nascita di Agape permette alla spiritualità di Mamma Nina di continuare a dare nuovi frutti nella vita di tante mamme, bambini, educatori e volontari, che donano e ricevono seguendo gli insegnamenti del Vangelo.