Diocesi di Carpi comunicato n° 23 del 28 maggio 2025

COMUNICATO STAMPA

13° anniversario del sisma: a Novi di Modena si è svolto l’incontro, promosso dalla Diocesi di Carpi, sulla ricostruzione del complesso parrocchiale di San Michele Arcangelo e dell’oratorio della Santissima Trinità di Strazzetto.

Interno della chiesa di Novi di Modena

Nell’ambito degli incontri pubblici promossi dall’Ufficio Patrimonio Immobiliare della Diocesi di Carpi, lo scorso 15 maggio è stata la volta di Novi di Modena, dove, presso la sala municipale Ferraresi, si è parlato della ricostruzione del complesso architettonico parrocchiale di San Michele Arcangelo e dell’oratorio della Santissima Trinità di Strazzetto.

Sono intervenuti il parroco don Germain Dossou Kitcho e il sindaco Enrico Diacci. A seguire si sono alternati nel condurre la serata l’architetto Sandra Losi, direttore dell’Ufficio Diocesano Patrimonio Immobiliare, e l’architetto Mauro Pifferi, RUP (responsabile del progetto) di tutti gli interventi.

L’architetto Losi ha voluto ricordare, in questa sede, don Ivano Zanoni, scomparso nel febbraio scorso, per 32 anni alla guida della comunità. Proseguendo nella relazione, l’architetto, dopo un riepilogo del complesso iter di ricostruzione, a partire dalla selezione dei tecnici e dalle fasi progettuali fino al cantiere, alla riapertura del monumento, e infine la chiusura amministrativa della pratica di ricostruzione, ha illustrato lo stato di avanzamento del complesso parrocchiale di San Michele Arcangelo e dell’oratorio Santissima Trinità. Tutti gli interventi sono in fase progettuale: quello della chiesa ancora in prima fase, gli altri in procinto di essere a breve consegnati in Regione per ottenere i pareri e poter dare a breve avvio ai lavori.

Da parte sua, l’architetto Pifferi ha illustrato la complessità dell’intervento su San Michele Arcangelo, che riguarda tre distinti progetti – chiesa, campanile e canonica – assegnati a tre diversi team progettuali, che, su espressa richiesta della Commissione Congiunta regionale, che esamina i progetti, devono essere oggetto di confronto per la contiguità dei tre edifici. Sempre su richiesta della Commissione Congiunta regionale, per ragioni di sicurezza, i cantieri del campanile e della canonica, in fase progettuale ormai ultimata, dovranno avere la priorità rispetto a quello della chiesa.

L’architetto Pifferi ha, inoltre, comunicato che è stato messo in sicurezza il muro di cinta del complesso architettonico, a rischio di ribaltamento e in alcune parti crollato. Anche i costi di questo intervento rientrano nei contributi assegnati.

Riguardo alla chiesa, sono stati esaminati alcuni aspetti affrontati nel progetto. Primo fra tutti la ricostruzione delle volte della navata, tutte crollate. Al fine di condividere il percorso progettuale in corso, sono stati illustrati alcuni interventi attuati in altri edifici già riaperti. La soluzione che si adotterà sarà illustrata una volta acquisite le autorizzazioni.

Altra criticità che presenta la chiesa è la vela di facciata, che svetta per ben otto metri oltre la copertura: sono in corso gli approfondimenti per elaborare la soluzione da adottare per prevenire pericolosi fenomeni di ribaltamento.

In merito al piccolo oratorio della Santissima Trinità, ormai in fase di completamento del progetto, dall’analisi storica è emersa la presenza di un porticato, che oggi risulta inglobato nella chiesetta per far fronte alla necessità di accogliere un maggior numero di fedeli. Con la competente Sovrintendenza si sta valutando se mettere in evidenza quanto scoperto.