Eccomi, eccomi! Signore io vengo, si compia in me la tua volontà”. “Io credo: risorgerò, questo mio corpo vedrà il Salvatore!”. Sulle note dei canti, ad esprimere la fede e la speranza che uniscono la comunità ecclesiale di fronte al mistero della morte, venerdì 25 novembre, in Cattedrale, si è rivolto l’ultimo saluto a don Mario Ganzerla, parroco di San Pietro Apostolo a Fossa. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo Erio Castellucci, affiancato all’altare da monsignor Douglas Regattieri, vescovo di Cesena-Sarsina, e dai confratelli sacerdoti diocesani, fra cui don Rino Barbieri e don Callisto Cazzuoli, che nel lontano 1959 furono ordinati presbiteri insieme a don Mario.
Presenti i famigliari del sacerdote, parrocchiani di Fossa e di San Possidonio, dove don Ganzerla ha trascorso i periodi più lunghi del suo ministero, insieme ad amici di Santa Croce, di Gavello e di Mirandola. Tante persone – come dimostrano anche i messaggi di cordoglio scritti sulla pagina facebook di Notizie – hanno conosciuto don Mario come giovane sacerdote, e hanno condiviso con lui, da ragazzi, gli anni della formazione in parrocchia. Da parte sua, nell’omelia, monsignor Castellucci ha voluto sottolineare un aspetto che sempre ha contraddistinto il ministero di don Ganzerla, e tanto più negli anni recenti, ovvero l’incontro quotidiano con gli anziani e gli ammalati, portando la comunione e la parola del Signore, nell’ascolto e nella condivisione delle loro stesse fatiche.
Pubblichiamo di seguito le note biografiche lette alla fine della celebrazione da don Riccardo Paltrinieri, rettore della casa del clero di Carpi.
Don Mario Ganzerla nasce a Cividale di Mirandola il 19 maggio 1934 da Lino e Mantovani Gina e viene rigenerato al Sacro Fonte il 3 giugno 1934. La famiglia si trasferisce a Vallalta di Concordia sulla Secchia in località “la Rocca”. È qui che il giovane Mario matura la vocazione sacerdotale e decide di entrare in Seminario. Dopo il regolare percorso di studi viene ordinato sacerdote a Mirandola il 28 giugno 1959, assieme a don Rino Barberi, don Nellusco Carretti, don Callisto Cazzuoli e padre Agostino Galavotti, per l’imposizione delle mani e la preghiera di S.E. Mons. Artemio Prati. I primi anni di ministero sacerdotale lo vedono Vicario cooperatore a Quarantoli, poi cappellano a Gavello. Dal 1964 al 1971 è vicario cooperatore a San Possidonio. Il 1° ottobre 1971 è nominato parroco a Gavello, ufficio che mantiene per tre anni, quando è nominato parroco a Santa Croce di Carpi. In questa parrocchia profonde il suo ministero sacerdotale con dedizione, per dieci anni, fino al 1° gennaio 1985 quando è nominato parroco a San Possidonio. Anche in questa parrocchia don Mario è apprezzato e stimato per il suo ministero, attento alla comunità e alle esigenze della parrocchia. Dopo vent’anni di ministero parrocchiale a San Possidonio viene trasferito alla parrocchia di Fossa di Concordia il 29 giugno 2003, dove continua il suo apostolato con una particolare premura per gli anziani e gli ammalati. Non vi era giorno in cui don Mario non
facesse visita ai suoi parrocchiani bisognosi e ammalati intrattenendosi con loro. Di carattere schivo e riservato, umile, don Mario era “contento di essere sacerdote” e in una sua rara intervista in occasione del giubileo sacerdotale disse: “Non finirò mai di ringraziare il Signore per la bellezza e la gioia della vocazione e della missione sacerdotale. Chiedo a tutti voi di pregare per me perché io possa esse-re sempre più fedele a questa vocazione e perché tanti giovani sappiano dire il loro sì alla chiamata di Dio”. Riguardo alla figura del sacerdote diceva che “è l’amico, il consigliere, il confidente, il consolatore. Porta tutti nel cuore e il suo pensiero va in particolare a quei figli che sono ancora ‘lontani’ dalla realtà ecclesiale. Tuttavia, anche la comunità parrocchiale è chiamata ad essere vicina al suo pastore, perché si possa contribuire insieme al bene spirituale e morale di tutti”. Pur ammalato, don Mario ha continuato a servire la parrocchia di Fossa finché le forze fisiche glielo hanno permesso. Quando le condizioni di salute si sono aggravate è stato ricoverato in ospedale e chiamato dal Signore presso di sé nel pomeriggio del 22 novembre 2022.