Con la Beatificazione di Odoardo Focherini si conclude la prima fase processuale attraverso la quale la Chiesa arriva a dichiarare un battezzato non solo discepolo fino in fondo di Gesù Cristo, ma anche un testimone e un esempio per tutti i credenti e gli uomini di buona volontà. Con la Beatificazione si determina dunque l’inizio del culto, all’interno della liturgia della Chiesa, di questo insigne cristiano, che entra nel proprio liturgico diocesano. Il Vescovo, per ragioni pastorali, ha inteso richiedere alla Congregazione per il culto divino, di poter spostare dal 27 dicembre al 6 giugno, data di nascita, il ricordo di Odoardo Focherini. La “Memoria liturgica del Beato Odoardo Focherini, martire” sarà dunque inserita nel calendario regionale e in quello diocesano: in questo giorno la nostra Chiesa particolare – e chiunque vorrà ricordare Odoardo – seguirà dunque il proprio liturgico approvato dalla Congregazione per i riti e la disciplina dei sacramenti.
Focherini, insomma, è oggi inserito nel catalogo di coloro che la Chiesa, in modo ufficiale e certo, esponendosi pubblicamente, indica come tesori in cielo cui attingere per ottenere, attraverso la loro intercessione, doni e grazie soprannaturali. Le richieste che è possibile rivolgere al Padre attraverso di lui riguardano la possibilità che la propria esistenza, in tutti gli ambiti in cui si dipana, venga sempre più conformata a Cristo e di conseguenza che il corso della storia, nel suo sviluppo generale e nelle vicende particolari che segnano il cammino di ciascuno, seguano la volontà misericordiosa del Signore.
Perché una persona possa essere proclamata santa, invece, nel caso di un martire quale è il nostro Odoardo, occorre un ulteriore accertamento processuale dell’efficacia della preghiera e della intercessione di questo fratello, per cui viene richiesta la constatazione di un miracolo avvenuto a partire dalla data di emanazione del decreto di martirio da parte del Santo Padre (firmato da Benedetto XVI il 10 maggio 2012, per quanto riguarda Odoardo Focherini).
Fatte le verifiche – si tratta di accertamenti medici e teologici – che permettono di confermare la sussistenza di un fatto soprannaturale, si procede alla comunicazione della valutazione positiva al Santo Padre. Da lì il cammino verso la canonizzazione.
Al di là dei passaggi formali, a distinguere la venerazione del Beato da quella del Santo è anche il culto, che è diocesano nel primo caso, mentre si estende a tutta la chiesa universale nel momento in cui avviene la canonizzazione.