Editoriale del n. 15 del 20 aprile 2014

Pasqua di santità

 

Testimoni del Risorto

 

Carissimi sorelle e fratelli,
 accogliamo, con lo stupore delle donne accorse al sepolcro dove avevano deposto Gesù, l’annuncio dell’angelo: ‘Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui’ (Mc 16, 6). E’ questo l’avvenimento su cui si fonda la nostra fede. E’ l’incontro reale con il Risorto che trasforma la nostra vita. 
Insieme alla Chiesa universale vivremo nell’ottava di Pasqua, festa della Divina Misericordia, la canonizzazione di due straordinari Pontefici del XX secolo: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Grande è la nostra gioia perché in questa felice coincidenza possiamo comprendere come ‘i Santi manifestano in diversi modi la presenza potente e trasformante del Risorto; hanno lasciato che Cristo afferrasse pienamente la loro vita’la santità ha la sua radice ultima nella grazia battesimale, nell’essere innestati nel Mistero pasquale di Cristo, con cui ci viene comunicato il suo Spirito, la sua vita di Risorto’. (Benedetto XVI)
Questo Mistero pasquale è il Mistero dell’amore di Dio per ognuno di noi. E’ un amore che genera speranza e che ci chiama a vivere nella carità. Con lo sguardo e il cuore aperto verso tutti coloro che sperimentano le difficoltà, morali e materiali, del tempo presente e l’incertezza per il futuro. Ne ho incontrati a centinaia, direi qualche migliaio, nel corso del mio peregrinare quaresimale tra parrocchie, luoghi di lavoro, scuole, gruppi giovanili e famiglie.
Cristo risuscitato dai morti è vicino a ogni uomo, è contemporaneo a ogni uomo. Penso in modo particolare ai giovani che cercano lavoro e desiderano creare una famiglia, agli imprenditori e ai lavoratori chiamati a competere in un contesto economico sempre più agguerrito, agli anziani che sperimentano l’isolamento sociale e la solitudine: su di loro e su tutti noi si riversino copiosi i frutti della redenzione, pace, speranza e fiduciosa certezza che tutto volgerà al bene, perché Cristo ha vinto la morte e ci ha liberati per sempre dal peccato.
Buona Pasqua a tutti, carissimi figli e fratelli, dal Vostro Vescovo.

+ Francesco Cavina, vescovo