Editoriale del n. 28 del 21 luglio 2013


La spinta al cambiamento di Papa Francesco

 

Gioia e coraggio

di Luigi Lamma

 

Senza dover attendere altri sondaggi e rilevazioni non ci sono dubbi che Papa Francesco è la personalità pubblica che più di ogni altro, in questa prima parte dell’anno, si è ricavato il più alto livello di attenzione oltre che di consenso per le sue parole e per i suoi gesti improntati ad un significativo cambiamento. E non è finita qui. L’incontro del Papa con i giovani alla prossima Gmg di Rio de Janeiro sarà di certo scintillante e da seguire passo dopo passo.

 

Si avvicina il tempo del riposo estivo, c’è chi parte ma aumenta il numero di chi resta a casa, ancora molte incertezze incombono sul futuro dell’economia: uno stillicidio quotidiano di indicatori negativi rende più complicato credere nella ripresa. Dalla politica stentano ad arrivare le risposte attese di cui il Paese ha urgente bisogno. Anzi c’è di che preoccuparsi per il pericoloso incrocio di mezza estate tra sentenze giudiziarie, intrighi internazionali e provvedimenti a rischio maggioranza che mettono in dubbio la sopravvivenza del Governo delle larghe intese. Mentre sale il livello di imbarbarimento delle relazioni sociali e del dibattito pubblico. Che si tratti di un eccesso di rancore frutto del malessere sociale come sostiene il sociologo Giuseppe De Rita o di una crescente intolleranza siamo pur sempre in una situazione di profondo disagio.

 

Allargando l’orizzonte su scala planetaria, nel silenzio dei mass media e delle sedi della politica europea ed internazionale, va in scena l’ennesima puntata del martirio di innocenti colpevoli solo di essere cristiani. In paesi come India e Pakistan a causa di una legislazione criminale contro la blasfemia oppure in alcuni paesi africani per effetto delle azioni del terrorismo islamico il massacro dei fedeli in Cristo ha raggiunto livelli intollerabili.

 

Più da vicino, nel nostro territorio, molti ancora si apprestano a vivere una seconda estate nella precarietà di un’abitazione provvisoria o in un prefabbricato. Diverse comunità parrocchiali si ritrovano ancora sotto un tendone e altre hanno potuto godere di una nuova sistemazione. Un anno è volato pare senza apportare cambiamenti rilevanti eppure c’è stato ad ogni livello un gran adoperarsi.

 

Accanto a questo scenario a tinte fosche c’è però un bene diffuso che si fa strada e non si arrende. Di questo bene ne abbiamo raccontato in questi mesi senza sosta, in mille modi e attraverso la testimonianza di intere comunità. E’ il bene che alimenta la speranza. Insieme, occorre riconoscerlo, alle quotidiane provocazioni di Papa Francesco: è la vera novità che accompagna questi nostri giorni incupiti da tanto patire ad ogni latitudine del globo. Come ci ha ricorda il Vescovo (pag.3) ‘La gioiosa notizia è stata Papa Francesco! La sua presenza è la garanzia che la promessa di Cristo: ‘Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le forze del male non prevarranno’, non è venuta meno’.

 

‘Gioia e coraggio’ ha chiesto Francesco ai giovani che si impegnano in una vita di consacrazione a Dio. ‘Gioia e coraggio’ sono gli attributi che non possono mancare nello zaino di ogni credente ma anche di ogni uomo e donna di buona volontà per ridare un senso pieno a questi giorni inquieti. Auguri allora per un’estate ricca di gioia e di coraggio in abbondanza.

 

Arrivederci a settembre.