Editoriale del n. 3 del 25 gennaio 2015

Dalle periferie la gioia
Dentro le esperienze di lavoro e di annuncio del Vangelo insieme alle persone disabili Per imparare da loro ad accogliere, coinvolgere e comunicare

Trasformare il nostro sguardo

L’informazione sia feconda
Benedetta Bellocchio

Le “nostre” periferie le abbiamo davanti agli occhi eppure non sempre le vediamo. Grazie a tanti media siamo superinformati, dice anche il Papa ai giovani nelle Filippine, e non è un male. Ma corriamo il pericolo di vivere accumulando informazioni. Il contrario di questo stile è la sapienza che nasce nell’amore: “attraverso l’amore (occorre) far sì che questa informazione sia feconda”, osserva il Santo Padre alla vigilia del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales che anche a Carpi celebreremo sabato 24 gennaio.
Francesco poi ripropone i tre linguaggi, della mente, del cuore e delle mani, già indicati come pista al mondo della scuola: “pensare bene, sentire bene e fare bene. E per essere sapienti, lasciarsi sorprendere dall’amore di Dio, e vai – ripete ai giovani – e spendi la vita”.
Il primo passo per spendersi è riconoscere che ci manca qualcosa per capire la realtà: bisogna “imparare a mendicare da quelli a cui diamo”. Città e paesi con pretesa di autosufficienza hanno poco futuro, sembra dire con una domanda: “Voi che vivete dando sempre e credete che non avete bisogno di niente, sapete che siete veramente poveri? Sapete che avete una grande povertà e bisogno di ricevere?”. Certe realtà della vita si vedono soltanto partendo dalle sofferenze dei nostri vicini – su questo numero guardiamo alla disabilità, all’emergenza casa, alle missioni, alla memoria e ai giovani –, da quella realtà che per Francesco è sempre superiore, in valore assoluto, a ogni idea che vogliamo calare su di essa. Forse così possiamo trasformare il nostro sguardo. Con la certezza che, i cristiani lo sanno bene ma è una verità da comunicare a tutti, “nella sfida dell’amore, Dio si manifesta con delle sorprese”.